A proposito della fase 2 dell’emergenza Covid 19, che Dio solo sa quando arriverà e quali forme di vita si tirerà dietro, dalle colonne del Riformista avete posto il tema della “ricostruzione affidata ad esperti”, guidati da Vittorio Colao, evidenziando come anche in questo caso sia stato scavalcato il Parlamento. Già prima di questa decisione, peraltro, da più parti si è avviato un dibattito sul governo dei tecnocrati, alimentato a onor del vero non solo da condivisibili rilievi sul ruolo della Politica, ma spesso da strumentali richieste di chi attualmente vede la propria rendita di posizione appannata da un’emergenza che ha (momentaneamente?) sovvertito l’ordine delle cose e degli assetti di potere politico.

Non è questa la sede (né ne avremmo titolo e competenza) per affrontare il tema sulle elites, sull’uno vale uno, su quanto tutto ciò che sta accadendo possa provocare controspinte al sovranismo o, invece, un serrate le fila verso nuove forme solidaristiche. Staremo a vedere. Ma siccome non bastano i virologi e gli esperti di ogni tipo per orientare il cammino di chi pensa che “in carcere è più sicuro” (ed è meglio chiudere i porti), ecco l’ultima trovata, questa volta a firma di Andrea Martella, Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri (con delega in materia di informazione e editoria), una laurea in filosofia, deputato del Pd.

L’idea è semplice: un bel decreto (sei pagine, questa volta riusciremo a leggerlo anche noi) di tre articoli, preceduto da ben sedici (16!) richiami alle fonti più varie, nonché da undici (11!) considerazioni e rilievi (su tutte, quella di contrasto alle fake news relative al Covid – 19). Così, ecco svelato il compito affidato all’immancabile Unità di monitoraggio, affidata al consigliere Ferruccio Sepe e a due dirigenti del ministero della Salute e del dipartimento della Protezione Civile, coadiuvati da otto esperti: raccogliere e classificare i contenuti falsi, non dimostrati o fuorvianti, creati o condivisi con riferimento al Covid-19, definire modalità idonee a potenziare e rendere più visibile ed accessibile l’informazione generata dalle fonti istituzionali, incentivare la segnalazione di contenuti non veritieri relativi al coronavirus da parte dei cittadini.

La Verità: di Stato, e di eccezione.  Come si conviene in un’ottica infantilizzante, dove si sostituisce l’obbedienza alla consapevolezza, se siamo buoni, se non faremo distinguo, se sapremo distinguere bene il bianco dal nero, forse ci faranno uno sconto, una liberazione anticipata. Essere, più che sembrare (Esse quam videri), c’è scritto in fondo all’Aula Magna della Scuola Militare Nunziatella di Napoli. Sempre in quel luogo, sotto il grande orologio (che per noi si è fermato) campeggia l’altro motto informale dantesco. “il perder tempo a chi più sa più spiace”.  Per fortuna i nostri eroi lo fanno gratis. Sta scritto all’articolo tre.