Il riconoscimento
L’Economist premia l’Italia di Draghi come “Paese dell’anno”
L’Economist ci incorona: l’Italia è il Paese dell’anno. Il riconoscimento arriva dal prestigioso settimanale economico britannico, nell’edizione di oggi. La scelta è stata fatta, spiega la testata con una pennellata di humour, «non per l’abilità dei suoi calciatori, che hanno vinto il principale trofeo europeo, né per le sue popstar, che hanno vinto l’Eurovision Song Contest (il riferimento è naturalmente ai Maneskin), ma per la sua politica. L’Economist ha spesso criticato l’Italia in passato per aver scelto leader, come Silvio Berlusconi”.
Per di più, «a causa di una debole efficacia governativa, gli italiani erano più poveri nel 2019 rispetto al 2000. Eppure, quest’anno l’Italia è cambiata». Il merito per l’Economist va attribuito in larga parte a Mario Draghi, con cui il Paese ha acquisito «un premier competente e rispettato a livello internazionale. Per una volta, un’ampia maggioranza dei politici ha seppellito le proprie divergenze per sostenere un programma di riforma radicale, che dovrebbe significare che l’Italia ottenga i fondi a cui ha diritto nell’ambito del piano di ripresa post-pandemia dell’Ue».
Inoltre, sottolinea il settimanale britannico, «il tasso di vaccinazione contro il Covid in Italia è tra i più alti d’Europa. E dopo un 2020 difficile, la sua economia si sta riprendendo più rapidamente di quelle di Francia o Germania». E tuttavia, avverte l’autorevole settimanale, c’e’ il pericolo che questa lunga striscia di successi possa interrompersi, qualora Draghi andasse al Quirinale e a succedergli fosse “un primo ministro meno competente”,
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