L’annunciato concerto di Bruce Springsteen a Ferrara, nonostante l’eccezionale ondata di maltempo, si terrà. Lo confermano gli organizzatori, che sostengono che le previsioni meteo consentiranno lo svolgersi dell’evento e che i treni speciali per raggiungere la città sono confermati. Bruce Springsteen, dunque, si esibirà, come previsto domani a Ferrara, dove sono attesi oltre 50mila fan.

L’ondata di maltempo, un’emergenza meteo che ha provocato ingenti danni e messo in ginocchio l’intera regione Emilia Romagna, secondo l’organizzazione, non fermerà l’attesa data italiana del musicista, impegnato, insieme alla E Street Band in un tour europeo che prevede altre date italiane: il Boss e la E Street Band sono poi attesi il 21 maggio al Circo Massimo di Roma e il 25 luglio al Prato della Gerascia all’interno dell’Autodromo di Monza. Quest’ultimo appuntamento chiuderà il tour e, naturalmente, è già andato sold out, come tutte le altre date, compresa quella controversa di Ferrara.

Tecnici e maestranze lavorano da giorni per la messa a punto del palco, montato nel Parco Urbano Giorgio Bassani, la location scelta per ospitare la leggenda del rock mondiale. Nell’area, anche punti ristoro e di accoglienza per le famiglie. I treni speciali, invece, sono frutto dell’accordo tra Trenitalia e l’organizzatore Barley Arts.

Frattanto, sui social, c’è chi si chiede come sia possibile conciliare un evento del genere con la tragedia in atto. “Una volta si andava a spalare e aiutare chi era sommerso nel fango non a cantare e ballare spensierati nella stessa zona.#EmiliaRomagna”, scrive su Twitter la giornalista Tiziana Ferrario.

Ma è lo stesso Sindaco di Ferrara a dare la conferma: il concerto non si può annullare. Alan Fabbri, infatti, in un post su Facebook scrive: “Mi dispiace se qualcuno può aver pensato che Ferrara sia rimasta insensibile alla tragedia in Romagna solo perché non ha annullato il concerto del Boss. Ma vi posso garantire che, da ex sindaco di Bondeno che ha vissuto il terremoto del 2012 in prima linea, non ho mai chiesto che l’Italia o la Regione fermassero campionati, eventi e produzione di aziende per solidarietà nei nostri confronti. Primo perché non risolve nulla, se non creare altri danni economici a territori, lavoratori e imprese che hanno investito ingenti somme per la realizzazione dell’evento, secondo perché è un livello di demagogia che non mi appartiene”, conclude.

 

 

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