Emendamenti del governo al decreto Cutro
Meno accoglienza e più carcere: passa la linea di Salvini ma al vicepremier non basta
Per il governo i profughi sono tutti clandestini fino a prova contraria. E vanno messi sotto chiave, non accolti. Ieri sono stati presentati i primi emendamenti, del governo, al decreto Cutro che ovviamente era un decreto dello stesso governo. La Lega, che ha visto accolte molte delle sue richieste che vanno nella direzione di una stretta anti-migranti, ha detto però di non essere ancora contenta e che, da partito di governo, presenterà degli emendamenti agli emendamenti del governo, al decreto varato dal governo.
È come una corsa folle a chi fa la faccia più feroce. E il motivo di questa follia è duplice: da una parte la necessità di fare propaganda (e ormai si sa che il modo migliore per fare propaganda è mostrarsi il più possibile xenofobi e bastonare i profughi); dall’altra parte un buon grado di indecisione e di dilettantismo. Gli esperti di Palazzo Chigi e dei ministeri non sono tanto esperti, e non gli riesce facile scrivere i decreti. Probabilmente è anche per questo che è stato dichiarato lo Stato di emergenza, che amplifica i poteri del governo permettendogli di saltare gli ostacoli posti dalle leggi ordinarie.
La sostanza degli emendamenti presentati finora è abbastanza semplice: ridurre le possibilità di accoglienza, aumentare le reclusioni, alzare l’asticella delle condizioni alle quali si possa essere considerati profughi. Se muori di fame non sei profugo. Se nel tuo paese si spara e si uccide nella lotta politica, non sei profugo. Se la tua famiglia è tutta all’estero, non sei profugo. Se sei perseguitato per motivi religiosi, non sei profugo. Sei profugo solo se fuggi da una guerra dichiarata e conosciuta e raccontata dai giornali. Non è un caso, forse, se in questi mesi il numero dei fuggitivi dall’Ucraina, giunti in Italia e accolti, è parecchio superiore al numero delle persone sbarcate via mare.
Gli emendamenti al decreto Cutro prevedono lo smantellamento dei centri di accoglienza e la collocazione di tutti i profughi negli Hotspot, in condizioni di trattenimento e senza protezioni. È un vero stravolgimento di tutto il sistema di accoglienza. La Lega, però, non si ferma, come dicevamo. Vuole che sia ridotta ai minimi termini la protezione speciale, che è quella grazie alla quale negli ultimi anni sono state salvate alcune migliaia di persone.
Il governo e la Lega, invece, non hanno preso in esame i numeri che sono stati resi noti l’altro ieri sulle morti nel Mediterraneo. Quasi ottocento in tre mesi. È un numero doppio rispetto al numero delle vittime del terrorismo degli anni di piombo in Italia. Ma questa per il governo è semplice contabilità: non è emergenza.
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