Passaggi che faranno senz’altro parlare, anche se non sono le prime dichiarazioni in questa direzione: quelli di Papa Francesco apparsi nel libro, in uscita la prossima settimana La paura come dono, scritto con Salvo Noé per Edizioni San Paolo. “Dio è Padre e non rinnega nessuno dei suoi figli. E lo stile di Dio è vicinanza, misericordia e tenerezza. Non giudizio e emarginazione. Dio si avvicina con amore ad ognuno dei suoi figli, a tutti e ad ognuno di loro. Il suo cuore è aperto a tutti e a ciascuno. Lui è Padre. L’amore non divide, ma unisce”.

Il Pontefice si era espresso sulla stessa linea lo scorso maggio in una lettera di risposta alle domande del padre gesuita James Martin. “Dio è Padre e non rinnega nessuno dei suoi figli. E ‘lo stile’ di Dio è ‘ vicinanza, misericordia e tenerezza’. Lungo questo cammino troverete Dio”, diceva Papa Bergoglio in quelle risposte pubblicate sul sito Outreach. Ai cattolici Lgbt che avessero sperimentato il rifiuto della Chiesa invitava a riconoscere quello “non come ‘il rifiuto della Chiesa’, ma come quello di ‘persone nella Chiesa’.  La Chiesa è una madre e chiama a raccolta tutti i suoi figli. Prendiamo ad esempio la parabola degli invitati al banchetto: ‘I giusti, i peccatori, i ricchi e i poveri, ecc.’ (Matteo 22:1-15; Luca 14:15-24). Una Chiesa ‘selettiva’, di ‘sangue puro’, non è la Santa Madre Chiesa, ma piuttosto una setta”. Già un anno prima Papa Francesco a padre Martrin aveva scritto che Dio “si avvicina con amore ad ognuno dei suoi figli, a tutti e ad ognuno di loro. Il suo cuore è aperto a tutti e a ciascuno. Lui è Padre”.

Non erano queste le prime dichiarazioni di apertura del Pontefice. Già nel luglio del 2013, poco dopo la Fumata Bianca che lo aveva eletto al Vaticano, in un volo di ritorno dal Brasile aveva detto: “Se uno è gay e cerca il Signore, chi sono io per giudicarlo?” e “non si devono discriminare o emarginare queste persone, lo dice anche il Catechismo. Il problema per la Chiesa non è la tendenza. Sono fratelli. Quando uno si trova perso così va aiutato, e si deve distinguere se è una persona per bene“.

Le anticipazioni diffuse dall’Ansa presentano altri passaggi su temi delicati. Fare entrare la psicologia all’interno dei seminari “secondo me è molto utile. Tutto quello che è accaduto, gli abusi sessuali del clero sui minori ha messo drammaticamente in luce questo problema. Bisogna accorgersi prima dell’ordinazione sacerdotale se ci sono inclinazioni all’abuso“, dice il Papa secondo quanto si legge nel libro. “Se non riconosciuti questi problemi possono avere effetti devastanti. Il seminario non è un rifugio per tante limitazioni che possiamo avere, né un rifugio di mancanze psicologiche“.

Oltre alla piaga degli abusi “oggi la più grande perversione nella Chiesa è quella dei preti arrampicatori e la mondanità. La mondanità che porta alla vanità, alla prepotenza, all’orgoglio. La mondanità uccide, come ho detto una volta, un sacerdote mondano è un pagano clericalizzato”, dice ancora Francesco in un altro passaggio del libro.

Il Papa ammette che anche lui ha paura di sbagliare. “Delle volte sì, quando devo prendere una decisione, mi dico: ‘Se faccio questo così…?’. È un po’ paura di sbagliare no?! E la paura in questo caso mi aiuta, perché mi porta a soppesare bene le decisioni da prendere, come farlo e tutto il resto. Non è la paura che mi annienta, no no … è un sentimento che mi rende attento: la paura è come una madre che ti avvisa“.

Avatar photo