Pochi giorni sono passati da quelle parole di Liliana Segre: “So cosa dice la gente del Giorno della Memoria. La gente già da anni dice, ‘basta con questi ebrei, che cosa noiosa’”. Dichiarazioni che erano arrivate pochi giorni prima della Giornata della Memoria, una tragedia da tenere sempre ben presente, e anche a costo di sottovalutare l’impegno di chi attivamente si spende per il ricordo, la Memoria, e non solo il 27 gennaio. Parole che erano un monito perché in Italia il negazionismo della Shoah è vivo e vegeto. Anzi sempre più vivo e vegeto che in passato.

I dati Eurispes contenuti nel Rapporto Italia 2020 comunicavano infatti come secondo il 15,6% degli italiani intervistati “l’Olocausto degli ebrei non è mai avvenuto”, “(con un 4,5% addirittura molto d’accordo ed un 11,1% abbastanza), a fronte dell’84,4% non concorde (il 67,3% per niente, il 17,1% poco)”. Saliva invece al 16,1% la percentuale di quelli che ritengono che “l’Olocausto non avrebbe prodotto così tante vittime come viene sostenuto”, “(il 5,5% è molto d’accordo), mentre il disaccordo raggiunge l’83,8% (con il 64,9% per niente d’accordo ed il 18,9% poco d’accordo)”.

A preoccupare il dato che a distanza di 15 anni, dal 2004, misurava un aumento del 2,7% dei negazionisti. “Risultano in aumento, sebbene in misura meno eclatante, anche coloro che ne ridimensionano la portata (dall’11,1% al 16,1%)”, si leggeva ancora. La percentuale degli italiani “secondo i quali gli ebrei determinano le scelte politiche americane” era invece passata dal 30,4% al 26,4%. Lo stesso rapporto descriveva come “casi isolati” gli episodi di antisemitismo, ma al tempo stesso “il 60,6% ritiene che questi episodi siano la conseguenza di un diffuso linguaggio basato su odio e razzismo”.

Dati con qualche anno sulle spalle, che sarebbe forse il caso di aggiornare, ma comunque utili e da tenere in conto. “I principi che informano la nostra Costituzione repubblicana e la Carta dei Diritti Universali dell’Uomo sono la radicale negazione dell’universo che ha portato ad Auschwitz. Principi che oggi, purtroppo, vediamo minacciati nel mondo da sanguinose guerre di aggressione, da repressioni ottuse ed esecuzioni sommarie, dal riemergere in modo preoccupante – alimentato dall’uso distorto dei social – dell’antisemitismo, dell’intolleranza, del razzismo e del negazionismo, che del razzismo è la forma più subdola e insidiosa”, ha detto oggi il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in occasione della cerimonia di commemorazione al Quirinale del giorno della Memoria.

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