Una polizza obbligatoria contro i rischi derivanti dalle catastrofi. Con questa proposta, Gilberto Pichetto Fratin, ministro dell’Ambiente e della sicurezza, offre la disponibilità del governo alle compagnie di assicurazione italiane nel corso del terzo meeting sull’innovazione e la sostenibilità dell’Ania, l’associazione delle imprese assicuratrici, svolto ieri a Roma, all’Auditorium Parco della Musica.

«So che la storica e comprensibile richiesta di Ania è quella che diventi obbligatoria la polizza contro le catastrofi naturali per allineare la legislazione italiana a quella di molti altri paesi europei anche al fine di ottenere omogeneità di garanzie di fronte a tali eventi», dice Pichetto Fratin, forte di un rapporto consolidato con un settore che conosce bene: da viceministro allo Sviluppo del governo Draghi aveva proprio la delega per le assicurazioni. «Dobbiamo riflettere su questa possibilità – prosegue dal palco – perché questo è un Governo di legislatura: ha una valenza politica e può fare anche una scelta in questa direzione, introducendo forme di assicurazione sui rischi legati alle catastrofi naturali che anticipano e minimizzano i costi pubblici e privati». Come potrebbe funzionare la misura? «Bisognerà valutare la costituzione di un fondo ad hoc – spiega il ministro – con l’assicurazione degli immobili contro il rischio idrogeologico, che deve essere intesa come complementare e non sostitutiva delle politiche nazionali e delle azioni locali di prevenzione, strumento centrale rispetto ai danni da alluvioni e inondazioni».

Nel disegno di Pichetto Fratin c’è anche la responsabilizzazione degli assicuratori, ai quali si rivolge così: «Il risvolto positivo di tale scelta verrebbe dal fatto di essere voi a chiedere politiche urbanistiche più rigorose, che permettano una riduzione del rischi. Avreste voi l’interesse a compartecipare al ruolo pubblico nel dare questi indirizzi perché ridurrebbe la vostra esposizione al rischio». La risposta non si fa attendere. «C’è il nostro serio impegno sul Pnrr e gli investimenti per realizzare il Piano e sulla gestione dei rischi naturali. Noi ci siamo», assicura Maria Bianca Farina, presidente dell’Ania, al momento della conclusione dei lavori. Poi lancia un invito alle istituzioni al fine di sostenere e far crescere “la conoscenza e la gestione dei rischi da parte dei cittadini”.

Commentando gli elementi emersi dall’evento dedicato al tema “Innovazione e sostenibilità: le Assicurazioni con il Paese”, Farina rileva che «è emersa una forza innovativa che caratterizza il nostro settore delle assicurazioni» e l’innovazione “fa evolvere i bisogni”. Secondo la presidente di Ania, l’economia italiana «ha bisogno di investimenti e i risparmi si traducono in investimenti mai così necessari come ora. E noi siamo pronti ad affiancare gli investimenti del Pnrr perché questo paese possa svilupparsi». Ricorda Farina: «Abbiamo investimenti per mille miliardi, investiamo molto nel debito pubblico italiano e sulle infrastrutture, vorremmo far arrivare più risorse all’economia italiana». Se, da una parte, precisa la presidente di Ania, le compagnie assicurative sono impegnate per realizzare una ampia offerta di servizi, dall’altra, «spero corrisponda una accresciuta conoscenza e gestione dei rischi da parte dei cittadini e delle nostre imprese che invece tendono a sottovalutare la predizione del rischio e quindi la gestione».

Presentando nel corso dell’assemblea alcune anticipazioni del report “Innovazione e Assicurazioni: una risposta concreta ai nuovi bisogni di cittadini e imprese”, una ricerca sulla trasformazione del mondo assicurativo che verrà presentata integralmente a inizio 2023, Cristiano Camponeschi, leading partner di Deloitte – Officine Innovazione, spiega: «Viviamo in un momento di forte cambiamento in cui i consumatori sono sempre più preoccupati in tutti gli ambiti e le imprese devono affrontare importanti sfide. Tra i consumatori, infatti, solo 2 italiani su 10 si sentono in grado di soddisfare aree di bisogno primario (es. casa, salute, mobilità). Anche le imprese sono nel mezzo di una grande trasformazione e 7 Pmi su 10 ritengono che l’innovazione abbia profondamente modificato il contesto competitivo riducendo i confini settoriali». Anche l’inflazione ha il suo peso.

Secondo la ricerca, infatti, i consumatori hanno difficoltà a risparmiare e far fronte alle spese ordinarie e quasi 6 cittadini su 10 sono preoccupati di riuscire a sostenere le spese per le utenze. A fronte di questo quadro, 8 consumatori su 10 riconoscono che l’innovazione ha avuto un ruolo importante nel miglioramento delle proprie condizioni di vita, ma solo 2 su 10 sono soddisfatti dei risultati ottenuti. Spesso ci sentiamo come clienti che vengono dal futuro con aspettative di servizio superiori a quanto effettivamente ricevuto. Insomma, tutti – cittadini, consumatori, imprese – sono chiamati a reagire a grandi trasformazioni. Ma il cambiamento offre anche nuove opportunità per il settore assicurativo, che dovrà continuare a orientare sempre più l’innovazione nella direzione dei bisogni delle Pmi (piccole e medie imprese) e dei consumatori, mettendo al contempo a disposizione del paese le sue competenze e know-how.

«Gli shock finanziari, sanitari e geopolitici non fermano l’innovazione», aveva garantito Maria Bianca Farina in apertura dei lavori, aggiungendo che proprio «grazie all’innovazione siamo stati in grado di rivoluzionare in pochissimo tempo il nostro modo di lavorare, di gestire anche i più piccoli compiti quotidiani o garantire la nostra mobilità». Pure il mondo delle assicurazioni sta investendo sull’innovazione. «Le compagnie stanno investendo per prevenire danni e proteggere sempre meglio i cittadini e le imprese, le loro abitazioni, le loro fabbriche e uffici nei confronti dei rischi catastrofali», assicura la presidente di Ania. Nel dettaglio, continua, «si fa leva su soluzioni che sfruttano sensoristica e tecnologie satellitari per raccogliere dati e l’intelligenza artificiale per elaborarli e arrivare a prevedere e monitorare il rischio di eventi climatici estremi».

Una forte evoluzione si registra pure nell’offerta in ambito mobilità “dove il settore sta sviluppando ecosistemi per fornire sempre maggiori servizi”. E da Andrea Novelli, Ceo di Poste Vita, uno dei protagonisti della tavola rotonda, arriva un invito a coordinare e affrontare tutti i bisogni di una persona, dall’esigenza di risparmio ai piani sulle pensioni per i giovani o alla necessità di una assicurazione, anche attraverso una figura specializzata, capace di dare una risposta completa. «Oggi – spiega Novelli – gli italiani vanno dall’agente per l’assicurazione auto, per gestire i risparmi si va dal promotore finanziario e riguardo la pensione si ritiene che ci pensa lo Stato o il datore di lavoro: noi vogliamo ribaltare l’approccio mettendo insieme tutti questi bisogni».

Nelle conclusioni la presidente dell’Ania rinnova l’invito del settore al governo. Per far crescere la sensibilità di tutti, cittadini e imprese, verso l’adozione di strumenti di protezione è “necessario il supporto pubblico e noi confidiamo nel supporto e nella condivisione delle nostre istituzioni”. E conclude con un atteggiamento aperto alle nuove sfide: “noi abbiamo competenze e know how. L’Italia ha bisogno di maggiore protezione e competenze. E tutto ciò è iscritto nella nostra mission”.

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