Ormai il 70 per cento delle classi sono tornate alla situazione dell’anno scorso, bambini a casa e lezioni online. Sono bastati pochi mesi perché la didattica digitale si riprenda il posto di quella frontale.

“Su 69 classi – spiega una dirigente scolastica di un istituto di Tor Bella Monaca a Leggo – cinque sono attualmente in quarantena ma ce ne sono molte altre, più di 40, in didattica digitale integrata perché ci sono in tutto 50 bambini a casa, in quarantena, perché hanno avuto contatti stretti nelle attività sportive o famigliari. Non solo, le lezioni online vanno avanti anche per i bambini che faticano a negativizzarsi e devono quindi restare a casa e seguire online. Attiviamo comunque i percorsi dei tamponi per tutti, tramite la Asl Rm2”. Nel distretto 6 della Asl Rm 2 i tamponi procedono infatti senza intoppi, ma lo stesso non si può dire per tutta Roma.

Nella Asl Rm 3, ad esempio, i bambini che devono fare il tampone Zero (vale a dire quello immediato che gli consente di tornare subito in classe) da viale Marconi e Portuense devono spostarsi a Tor di Quinto, oppure fino a Frosinone, Sora e Cassino. «Senza l’auto privata è impossibile andare a fare il test, non possiamo certo andare con i mezzi pubblici visto che il bambino è un potenziale positivo – reclamano i genitori da viale Marconi – dobbiamo per forza rivolgerci ad un ambulatorio, anche privato, e chiedere il certificato al pediatra: passano almeno due giorni e si torna a scuola non prima del terzo giorno».

L’escalation di occupazioni che sta investendo le scuole superiori fa alzare l’allerta contagi anche tra gli adolescenti che, fino ad ora grazie all’effetto dei vaccini, sono rimasti sempre su livelli bassi di contagi: «Di questi tempi – denuncia Mario Rusconi, presidente dell’Associazione nazionale dei presidi di Roma – con l’aumentare dei contagi Covid questa ulteriore preoccupazione assilla, giustamente, presidi e insegnanti per via degli assembramenti incontrollati all’interno degli edifici scolastici».

Gianni Emili

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