L'autorizzazione accordata dalla Spagna
Caso Venezuela-M5s, i pm italiani possono interrogare la “gola profonda” dei 007 di Chávez
I magistrati italiani interrogheranno Hugo Armando Carvajal, anche conosciuto con il soprannome di “El Pollo”, l’uomo già a capo dei servizi di intelligence del Venezuela nel governo dell’ex Presidente Hugo Chávez, personalità una volta ai vertici della Repubblica bolivariana, indagato per narcotraffico dagli Stati Uniti, e che ai magistrati spagnoli ha raccontato di presunti finanziamenti illeciti da parte del governo latinoamericano a partiti europei come Podemos in Spagna e il Movimento 5 Stelle in Italia. A riportare la notizia è il media indipendente venezuelano El Pitazo.
La Procura di Milano indaga sulle ipotesi di riciclaggio e finanziamento illecito. Il presunto intermediario indagato è il console del Venezuela a Milano Gian Carlo Di Martino. Il caso esplose in realtà un annetto fa: quando il giornalista Marcos Garcìa Rey dello spagnolo Abc pubblicò un documento inedito dei servizi segreti venezuelani con il presunto passaggio di denaro. Un articolo, e un documento, entrambi smentiti da Davide Casaleggio, figlio del co-fondatore del Movimento Gianroberto, morto nel 2016. Una “patacca”, così la definì il presidente della piattaforma Rousseau, per infangare il M5s e il padre. Il giornalista spagnolo fu denunciato per diffamazione.
Il presunto passaggio di denaro sarebbe avvenuto nel 2010. 3,5 milioni di euro. Secondo Marcos Garcìa Rey e quell’atto diffuso dal quotidiano, l’allora ministro degli Esteri del regime chavista e oggi presidente, Nicolas Maduro, aveva autorizzato la consegna tramite il console a Milano Di Martino di una valigetta con i fondi destinata a Gianroberto Casaleggio. “El Pollo” Carvajal è stato arrestato in Spagna a inizio settembre, dopo due anni di latitanza, su mandato degli Stati Uniti, e lì è recluso a Estremera (Madrid). Il procuratore aggiunto Maurizio Romanelli e il pm Cristiana Roveda avevano inviato nelle scorse settimane alle autorità spagnole un ordine di investigazione europea (Oie) per poter interrogare Carvajal prima della sua probabile estradizione negli Stati Uniti, dove rischia una condanna pesantissima. L’ex capo degli 007 venezuelani è ricercato dagli USA per traffico di droga a appartenenza al crimine organizzato, perciò ha chiesto asilo in Spagna: richiesta respinta dal ministero dell’Interno come il ricorso al Tribunal Supremo del Paese iberico.
I documenti che avrebbe presentato nei mesi scorsi riguarderebbero, oltre Podemos e M5s, anche finanziamenti allo scomparso ex presidente argentino Néstor Kirchner, Evo Morales in Bolivia, Inácio Lula da Silva in Brasile, l’ex vescovo Fernando Lugo in Paraguay, Ollanta Humala in Perù, Manuel Zelaya in Honduras, Gustavo Petro in Colombia. “L’ultima consegna di cui sono a conoscenza risale ai primi di luglio del 2017”, ha riferito senza specificare il presunto destinatario.
La modalità delle presunte consegne: tramite “borse diplomatiche venezuelane” stracolme di soldi cash, fatti arrivare ai destinatari tramite ambasciate e consolati o tramite società di facciata o tramite l’ambasciata cubana in Venezuela. Di Martino, il console indagato, era arrivato in Italia nel 2010 dopo essere stato sindaco di Maracaibo. Ha respinto ogni accusa, negando di conoscere i Casaleggio. Stando alle tempistiche i fatti sarebbero comunque già prescritti. “Mio padre non ha mai preso denaro dal Governo del Venezuela. Già lo scorso anno si è dimostrato che il documento portato come prova era stato contraffatto con Photoshop”, ha detto all’AdnKronos Casaleggio.
L’autorizzazione a interrogare Carvajal è arrivata dall’Audiencia Nacional spagnola. I pm vorrebbero capire se altri finanziamenti illeciti si sarebbero verificati dopo il 2010. Efe ha confermato che un giudice dell’Audiencia ha emesso l’ordine che autorizza i pm a recarsi in Spagna e interrogare “El Pollo”.
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