Queste ed altre cose costituiscono misure da pronto soccorso alle quali poi dovranno seguire misure nazionali ed internazionali per sostenere la ripresa economica. Una cosa su questo terreno va tenuta presente. La caduta del prodotto interno lordo che vedremo consolidato nei prossimi mesi sarà una caduta verticale che nasce da uno shock esogeno (la epidemia) e non da una crisi strutturale della economia mondiale. Abbiamo grande liquidità internazionale ferma e in attesa di trovare nuove opportunità di impiego, abbiamo grandi tecnologie in grado di migliorare la produttività delle aziende, abbiamo grandi sfide come l’ambiente e l’assetto idrogeologico del territorio che richiedono grandi investimenti pubblici e offriranno grande occupazione.

Abbiamo inoltre un grande risparmio privato che può accompagnare risorse pubbliche per rendere più vivibile il pianeta e per rilanciare da un lato l’offerta che oggi affanna per la interruzione delle rispettive filiere e dall’altro una domanda internazionale che sta lentamente deteriorandosi.  Per quanto riguarda l’Italia dopo 25 anni di bassa crescita e di bassa produttività i cosiddetti partiti devono recuperare una professionalità politica da troppo tempo smarrita. Tanto per ricordare solo qualche numero, dal 2000 al 2018 l’Italia è cresciuta del 4%mentre la Francia del 25% , la Germania del 26% e la Spagna addirittura del 27% mentre l’Italia operosa è capace di accumulare risparmio che nel 2018 aveva raggiunto una disponibilità finanziaria (contanti azioni obbligazioni e quant’altro rapidamente liquidibale) di 4244 miliardi di euro di cui 1379 miliardi sui conti correnti.

A fronte di questi italiani, i governi non potranno più continuare così come hanno fatto per 25 anni e l’odierna e giusta unità di intenti intorno a Conte ed ai suoi ministri in un momento così difficile dovrà essere sostituita, all’indomani della fine del contagio, da una severità di giudizio su persone e partiti perché questa splendida Italia non può più essere guidata da incompetenti manettari capaci di alimentare odio e incapaci di garantire pace sociale, sviluppo sostenibile e serenità operosa.