Sono passati dodici giorni dal voto alle Europee e si possono fare alcune considerazioni più lucide. Per prima cosa appare paradossale che le prime reazioni siano state quelle di chi, fermo a guardare, non aspettava altro che dare colpe a qualcuno e nella precisione al solito capro espiatorio dal nome: Matteo Renzi. Ma soprattutto appare francamente imbarazzante dover riascoltare ancora una volta la storiella del terzo polo con Calenda. Errare è umanano ma perseverare è diabolico. Non si possono fare altri progetti politici se non si chiude definitivamente la stagione dei veti personali. E l’unico che ha sempre posti veti, a convenienza, e ha sempre demonizzato il proprio ipotetico alleato, ha un nome e cognome: Carlo Calenda. Questo deve essere inequivocabilmente chiaro a Tutti. Nessun progetto può nascere quando hai a che fare con un soggetto del genere. Messo un punto enorme su questo, si deve guardare avanti. Come? Per prima cosa si deve chiudere con il passato e con tutto quello che è successo.

Le guerre puniche politiche devono concludersi almeno da parte nostra. La questione leader è un finto problema. Matteo Renzi non ha bisogno di un ruolo concesso o attribuito da una assemblea per essere un leader. Renzi è un leader naturale e questo ha sempre dato fastidio. Il problema è chi pensa di imitarlo, di utilizzarlo o sostituirlo con un eventuale congresso. Il problema è invece il progetto politico per il futuro. Italia Viva è nata dalla fuoriuscita dal Pd in un momento storico particolare e ha visto il neonato Partito e il suo leader subire attacchi e indagini prive di ogni fondamento. In queste difficoltà l’unico che ha rischiato e ha messo sempre la faccia, ma che soprattutto ha salvato l’Italia da Salvini e Conte è sempre lo stesso criticato Renzi. Siamo andati alle Politiche non con il simbolo di Italia Viva ma sappiamo con chi. In quella fase, Matteo, facendo tre passi indietro, ha dato non solo visibilità a chi vigliaccamente solo oggi lo accusa ma anche una bella e comoda Poltrona da Parlamentare, senza passare né da assemblee o congressi. Poi sappiamo come è andata. Gli ultimi avvenimenti e le oggettive difficoltà a radicarci nei territori devono però farci riflettere.

Siamo politicamente molto isolati dalla nostra posizione intermedia tra destra e sinistra e questo ci ha palesemente bloccati. Non siamo attrattivi e facciamo fatica a farci capire. E parliamoci chiaro, fino a quando esisterà una legge elettorale prevalentemente maggioritaria è difficile ipotizzare un terzo polo vincente. Abbiamo bisogno di una sana dose di umiltà e di concretezza. Bisogna decidere in questo momento con chi stare o quanto meno iniziare un percorso politico chiaro. Non possiamo più far finta di nulla. Ed allora è inutile pensare a congressi di Italia Viva che non servono a nulla. Ora serve un nuovo approccio e un nuovo progetto politico partendo dalle nostre idee, competenze e valori. Bisogna ritornare nei territori non nei soliti luoghi o teatri preconfezionati. Iniziamo da quello che ci unisce per parlare con le altre forze politiche.

Ad iniziare dal PD. Raccogliamo l’invito dei vari Gori, Decaro, Zedda e altri. Facciamo squadra su programmi e iniziative che possono unirci. Basta parlare di nomi. Andiamo tra i cittadini e i loro luoghi di lavoro quotidiano, ascoltiamoli, viviamo la loro normalità e difficoltà quotidiane. Cerchiamo di ripartire dalla realtà e non dai social. Basta parlare devi governi precedenti e di cosa avevamo fatto, al 98 % dei cittadini non interessa più. Portiamo soluzioni e non questioni personali e litigi con altri Partiti o ridicoli autoproclamati leader. E’ arrivato il momento di riprenderci i nostri ideali e farli ascoltare a Tutti. Ma per farlo abbiamo bisogno di tutti e soprattutto di Renzi. Per questo ad agosto organizzeremo un evento proprio su questo tema. L’invito è questo: diamo una svolta. Diamo voce alla nostra storia. Riportiamo il centro nella sinistra. E per farlo il momento è ora.

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Andrea Viola, Avvocato, Consigliere Comunale Golfo Aranci, Coordinatore Regionale Sardegna Italia Viva; Conduttore Rubrica Vivacemente Italia su Radio Leopolda