Matteo Messina denaro è stato catturato: è un momento di felicità collettiva in quanto l’arresto viene visto come un segnale di forza dello Stato di fronte alla mafia. Senza voler rovinare la festa, la cosa da non fare, però, è legittimare strumentalizzazioni o facili eroismi. La polemica del Procuratore di Palermo che ha richiamato l’importanza delle intercettazioni telefoniche con l’evidente obiettivo di rendere impopolari le ipotesi di riforma in senso restrittivo sul tappeto, appare sotto questo aspetto fuori luogo. La possibilità di ricorrere alle intercettazioni telefoniche, infatti, non è mai stata messa in discussione per i reati di mafia. In nessuna proposta di riforma.

Per la verità, se le intercettazioni non venissero più utilizzate per mettere in piazza la vita privata della gente o per costruire a tavolino reati inesistenti, ci sarebbero più risorse disponibili da dedicare al contrasto alla mafia, piuttosto che al terrorismo o al narcotraffico. Poi, se proprio vogliamo dirla tutta, una certa cautela nel decantare i successi investigativi sarebbe d’obbligo. Messina Denaro, dopo trenta anni di latitanza, non è stato catturato all’estero, ma a Palermo, in Sicilia, dove viveva indisturbato. Questa circostanza non depone a favore della efficienza di certi uffici inquirenti. Inoltre, Messina Denaro è stato arrestato a causa della sua malattia, grave e dalla prognosi infausta.

La sua condizione non è stata scoperta attraverso sofisticate indagini, che potrebbero essere messe a repentaglio dalla riforma delle intercettazioni, ma direttamente rappresentata in televisione dal pentito Graviano nel novembre 2022 durante la trasmissione condotta da Massimo Giletti (il quale aveva anche parlato di una possibile trattativa per il suo arresto). Un’ultima considerazione, assolutamente oggettiva, un malato di cancro in fase avanzata probabilmente riesce a curarsi meglio in carcere che in una situazione di latitanza. Dunque, su questo punto, potrebbe registrarsi una convergenza di interessi. L’euforia collettiva e l’onda mediatica travolgente non dovrebbero mai far perdere di vista l’obiettività dell’analisi.