Gli Stati Uniti non hanno visto prove che sia stata la Russia ad attaccare la centrale nucleare di Zaporizhzhia in Ucraina nella notte tra giovedì e venerdì. Lo precisa la sottosegretaria all’Energia con delega all’energia nucleare Jill Hruby intervistata dall’emittente televisiva MSNBC. Nello scontro tra forze russe e ucraine attorno alla centrale sembra – riporta l’agenzia Reuters – pare siano state usate solo armi di piccolo calibro. Hruby ha affermato che l’amministrazione Biden è ben preparata ad affrontare “qualsiasi scenario che implichi radiazioni rilasciate” dalla centrale ucraina.

La precisazione arriva dopo la difesa di Mosca attraverso le parole dell’ambasciatore russo all’Onu Vazily Nebenzya. Secondo quest’ultimo, intervenuto alla riunione d’emergenza delle Nazioni Unite, l’attacco all’impianto nucleare di Zaporizhzhia sarebbe stato opera di “gruppi di sabotaggio ucraini con la partecipazione di mercenari stranieri“. Il diplomatico del Cremlino ha denunciato “un’altra serie di bugie“, e puntato il dito sul ruolo del “terrorismo interno” e del “nazionalismo ucraino” che starebbe usando i civili come scudi umani per far ricadere la colpa sui soldati russi.

Il Pentagono ha spiegato che non c’è stata “nessuna fuoriuscita di materiale radioattivo” dalla centrale nucleare di Zaporizhzhia, attaccata nella notte dalle forze russe. Il portavoce del Dipartimento di Difesa Usa, John Kirby, ha chiarito che al momento non si può dire in “quale stato operativo” si trova ora la centrale elettrica o se i russi hanno il controllo della stessa, definendo poi l’attacco “estremamente pericoloso. Avrebbe potuto causare molti più danni e distruzioni al popolo ucraino e forse anche ai paesi vicini, se fosse andata diversamente”.

L’attacco alla centrale di Zaporizhzhia ha provocato un incendio e ha scatenato l’allarme per una possibile catastrofe mondiale. Il presidente ucraino Volodymyr Zelenskyy ha affermato che si è rischiata la “fine dell’Europa” ma la Russia ha respinto le accuse di aver deliberatamente attaccato la centrale e ha sostenuto invece che si è trattato di una risposta a una provocazione messa in atto da sabotatori ucraini nella zona circostante la centrale.

Il bilancio, provvisorio, è di di tre soldati ucraini  uccisi e due feriti. Secondo l’Agenzia internazionale per l’energia atomica non c’è stata una fuoriuscita di radiazioni e nessun reattore della centrale nucleare è “stato colpito” o è rimasto compromesso.

Zelensky aveva parlato di “ore di bombardamenti” e “terrore nucleare” nell’assalto degli invasori alla più grande d’Europa, sulle rive del fiume Dnipro, che – secondo Kiev – sarebbe finita in mano russa con gli operai che lavorano ora “sotto la minaccia delle armi”.

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Giornalista professionista, nato a Napoli il 28 luglio 1987, ho iniziato a scrivere di sport prima di passare, dal 2015, a occuparmi principalmente di cronaca. Laureato in Scienze della Comunicazione al Suor Orsola Benincasa, ho frequentato la scuola di giornalismo e, nel frattempo, collaborato con diverse testate. Dopo le esperienze a Sky Sport e Mediaset, sono passato a Retenews24 e poi a VocediNapoli.it. Dall'ottobre del 2019 collaboro con la redazione del Riformista.