Il pallone ha un ruolo centrale
Chat e calcetto con Palamara, Prestipino e la promozione di Cascini Jr.
«Nel lavoro si creano più opportunità giocando a calcetto che a spedire i curricula», disse, sommerso dalle critiche, Giuliano Poletti, allora ministro del Lavoro del governo Gentiloni. Leggendo la chat fra Luca Palamara e Francesco Cascini, fratello minore del più famoso Giuseppe, il togato del cartello progressista Area al Csm, il pallone ha un ruolo centrale. Ma iniziamo dalla fine. Cascini junior è stato recentemente nominato dal procuratore Michele Prestipino a far parte della Dda di Roma. Anche se la Cassazione ha smontato l’unica indagine per mafia che era stata fatta in pompa magna nell’Urbe da Giuseppe Pignatone, il suo predecessore e ora numero uno del Tribunale pontificio, Prestipino ha deciso di rinforzare comunque con tre nuove risorse la Dda di piazzale Clodio. Per far parte dell’antimafia romana era necessario, come da circolare, essere in possesso di “specifiche attitudini” e particolari “esperienze professionali”.
Gli aspiranti dovevano aver svolto nella loro carriera procedimenti per reati di “criminalità organizzata”, essersi occupati di “misure di prevenzione antimafia”, aver avuto “rapporti con autorità investigative straniere ed esperienze professionali extragiudiziarie attinenti la criminalità organizzata”. Dulcis in fundo, aver redatto “pubblicazioni scientifiche” sulla materia. L’incarico di pm antimafia dura otto anni ed è molto ambito essendo titolo preferenziale per poter diventare procuratore. Tra i magistrati scelti, oltre a Cascini junior ci sono le pm Margherita Pinto e Maria Teresa Gerace: come scrive Prestipino, hanno maturato una vasta esperienza nel contrasto delle mafie, avendo lavorato a lungo in Procure calabresi. La dottoressa Gerace, in magistratura dal 2002, ha battuto la concorrenza di colleghi con maggiore anzianità di servizio, come Pietro Pollidori di oltre dieci più anziano.
Torniamo, però, a Cascini junior. Il magistrato è stato a lungo, dal 2007 al 2018, fuori ruolo: prima dal Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria (Dap) e poi, in qualità di capo, al Dipartimento della giustizia minorile del Ministero della giustizia. A via Arenula, per un periodo, è stato anche vice capo di gabinetto del ministro della Giustizia Andrea Orlando (Pd). Cascini junior condivide con Palamara la grande passione per il pallone. I due si sentono spessissimo per organizzare partite di calcio e di padel nei centri sportivi dei Parioli. Fra i circoli preferiti c’è quello prestigioso dell’Aeronautica militare.
Palamara, “malato” di pallone, ha anche creato un “clone” della Nazionale italiana magistrati di calcio, la Nazionale magistrati, senza “italiana”. Fra una nomina e l’altra organizza per le toghe tornei e partite senza soluzione di continuità. Un match degno di nota è quello fra “Procura Roma” e “Fuori ruolo”. I magistrati fanno la fila per giocare nella sua rappresentativa. Marco Mescolini, nominato procuratore di Reggio Emilia, gli regalerà la maglietta con su scritto “Pal Re di Roma”. Come Francesco Totti o prima di lui Paolo Roberto Falcao. Esaurito il bonus decennale per rimanere fuori ruolo, Cascini junior nel 2017 ha fatto domanda per la Procura di Roma.
Scrive Cascini jr a settembre del 2017: «Luca ho mandato l’integrazione, sai qualcosa? Grazie». Palamara risponde: «Ti aggiorno tra poco». Cascini jr: «Ma secondo te come si mette?». «Sto cercando di rimetterla a posto, sono fiducioso», dice Palamara. Cascini jr: «Grazie mille Luca speriamo bene al plenum». «Speriamo bene», risponde Palamara. Cascini jr: «Grazie davvero senza di te non avevo speranze». Palamara: «Devo tenere a bada la San Giorgio (Maria Rosaria, togata di Unicost, la corrente di Palamara ed ora eletta giudice della Corte costituzionale, ndr)». Cascini: «Villani (Carlo, l’altro magistrato che ha fatto domanda per Roma, ndr) sta al Dap con il virtuale rientra quando vuole. Non danneggio nessuno ed è solo un fatto formale». Passa qualche giorno e Palamara scrive: «Sta andando bene in Commissione». Cascini: «Meno male grazie sai quando va in Plenum?» Palamara: «No ancora è combattuta in Commissione (la Terza, competente per i ‘tramutamenti’, ndr)». «Ma non è già passata 3 a 3?», domanda Cascini. Palamara lo gela: «Stanno discutendo di nuovo». Per poi aggiungere: «Passato in Commissione».
Cascini, sollevato: «Grazie Luca, grazie davvero».
Palamara, in trance da chat, aveva scritto anche a Cascini senior: «Ora in terza (Commissione, ndr) a difendere tuo fratello». E poi: «Francesco ok». «Grazie Luca», la risposta di Cascini senior, all’epoca procuratore aggiunto a Roma. Che cosa era successo? Perché ci fu una discussione “combattuta” in Commissione? E perché la togata San Giorgio venne ‘tenuta a bada’ a Palamara? L’ex zar delle nomine non ha fornito risposte. Per la cronaca, dopo che i giornali diedero la notizia, il 30 maggio del 2019, dell’indagine per corruzione a carico di Palamara, nata da una nota inviata a Perugia anche da Cascini senior l’anno prima, Cascini jr scrisse: «Luca mi dispiace per tutto quello che sta accadendo. Un abbraccio». «Grazie di cuore Ciccio. Ti voglio bene. Non merito tutto questo», la risposta di Palamara all’amico e compagno di tante partite.
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