Domani il via alle consultazioni del Presidente Mattarella
Chi sarà il nuovo premier incaricato? Tutte le ipotesi e il toto-nomi dopo le dimissioni di Conte
Giuseppe Conte ha rassegnato le dimissioni da Presidente del Consiglio, ma non molla, aspetta l’incarico. Dice per un “governo di salvezza nazionale”. L’avvocato di Volturara Appula che è arrivato alla politica direttamente alla carica di Premier potrebbe ricevere un altro incarico. Domani al via le consultazioni del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Si parte alle 17:00 con la Presidente del Senato Maria Elisabetta Casellati. Alle 18 il Presidente della Camera Roberto Fico.
Giovedì le forze politiche: alle 10:00 il gruppo delle Autonomie; dalle 10:30 alle 12:30 e dalle 16:30 alle 16:45 sarà la volta del gruppo Misto di Camera e Senato; alle 16:45 la delegazione di Liberi e Uguali; alle 17:30 Italia Viva; alle 18:30 il Partito Democratico. Venerdì si parte alle 16:00 con il Centrodestra e alle 17:00 il Movimento 5 Stelle. Conte resta un’opzione, la prima a quanto pare. Ma è ancora tutto aperto, non è escluso nemmeno il voto. Ma a chi potrebbe andare, oltre all’avvocato, l’incarico?
È partito il toto-nomi, già da giorni, e in queste ore si alimenta. Di proposte credibili o meno. Questo giornale crede che solo dei profili di alta caratura come Mario Draghi, ex Presidente della Banca Centrale Europea (Bce), e Marta Cartabia, ex Presidente della Corte Costituzionale, possano guidare il Paese in una fase così delicata e colpita dalla pandemia da coronavirus e dalle sue ripercussioni economiche.
Un altro nome al femminile è quello di Elisabetta Belloni, attuale segretario generale della Farnesina. Sempre tirato in ballo il Presidente della Camera Roberto Fico così come il ministro della Cultura Dario Franceschini (Partito Democratico) e quello della Difesa Lorenzo Guerini (Pd) – che intanto ha aperto a un nuovo patto con Italia Viva ma sempre con Conte. Da giorni circola anche il nome di Luciana Lamorgese, ministra dell’Interno. Altre ipotesi, forse meno percorribili ma comunque ventilate, e che portano entrambe al M5s sono quelle del ministro degli Esteri Luigi Di Maio – che ieri ha sintetizzato “o Conte o elezioni” – e del ministro dello Sviluppo Economico Stefano Patuanelli.
Conte sarà impegnato intanto nelle prossime ore, e nei prossimi giorni, a tessere lo strappo in Parlamento tra maggioranza, responsabili e volenterosi. Resta dirimente la posizione di Italia Viva, il Partito di Matteo Renzi che con le dimissioni delle ministre Teresa Bellanova ed Elena Bonetti e del sottosegretario Ivan Scalfarotto, ha aperto la crisi. Il governo, la settimana scorsa, ha ottenuto una stretta maggioranza assoluta alla Camera dei deputati e un’insufficiente maggioranza relativa, anche per l’astensione di Iv, al Senato.
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