Elly Schlein lo aveva promesso: il cambiamento si sarebbe visto e pesato, nel Pd, a partire dai nomi. Ha iniziato dai vertici dem di Camera e Senato: i nuovi capigruppo sono Chiara Braga per Montecitorio e Francesco Boccia per Palazzo Madama, eletti ieri per acclamazione nelle due assemblee. La prima ha grande competenza su sostenibilità e ambiente e il secondo sul Mezzogiorno. Due suoi fedelissimi della prima ora, all’anagrafe ancora giovani ma già esperti di pratica parlamentare, dunque con il profilo giusto per dare fuoco alle polveri sin dalle prossime occasioni in aula.

Il cambio di passo procede dunque senza esitazioni. Tanto più che a darle manforte sono arrivati una decina di deputati e qualche senatore che Anna Ascani ha riunito nei Neo Ulivisti. Stop alle vecchie correnti, dunque, ma resta da vedere cosa fare con le nuove. Dalla minoranza dem, ieri, fair play e qualche distinguo. Andrea Marcucci e Lorenzo Guerini segnalano “forzature”. Piero Fassino raccomanda prudenza negli strappi. Gianni Cuperlo mette in guardia: “Vedo vecchie logiche”. Stefano Bonaccini mantiene la mano tesa e ha fatto avere per primo i suoi auguri di buon lavoro ai due nuovi capigruppo, cogliendo l’occasione per ringraziare la “sua” uscente alla Camera, Debora Serracchiani. L’ha ringraziata anche Elly Schlein che ha incardinato la sua relazione sulla necessità di tenere allineati e affiatati i gruppi parlamentari e l’attività organica del partito.

«Noi abbiamo da ricostruire gli assetti politici e istituzionali del partito. Le due cose stanno insieme, non sono da prendere a compartimenti stagni», ha spiegato: «Noi riusciamo nella missione che abbiamo davanti se riusciamo ad ancorare sempre di più il lavoro nel partito e il lavoro che facciamo dentro a queste Aule. Questo ci consentirà di raccordare meglio anche i nuovi assetti, la segreteria e i gruppi». Un riferimento a quando erano proprio i parlamentari, con maggioranze diverse e opposte a quelle che governavano gli organismi statutari, a cannoneggiare il Nazareno e chi lo guidava. Stesso intendimento nelle parole del nuovo capogruppo dei senatori, Boccia: «Inizieremo un lavoro parlamentare di raccordo con il partito che avrà l’ascolto delle piazze, dei luoghi della protesta, e i luoghi delle sofferenze degli italiani il centro della sua azione».

Si ricompone, parallelamente, anche il quadro che riguarda Forza Italia che ha festeggiato i 29 anni dall’entrata in campo di Berlusconi – da ieri ricoverato in clinica per accertamenti a Milano – con un riassetto alla Camera, dove il “governista” Paolo Barelli affianca il lavoro di Licia Ronzulli al Senato. «Mi è stato chiesto di prendere il comando di un gruppo importante e c’è spazio per tutti, e avviso chi parla di ridimensionamento: c’è la possibilità addirittura di new entries nel gruppo della Camera, altro che ridimensionare. C’è da lavorare per supportare il premier Meloni. Forza Italia è parte fondamentale del governo».

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Ph.D. in Dottrine politiche, ha iniziato a scrivere per il Riformista nel 2003. Scrive di attualità e politica con interviste e inchieste.