Da una parte due populisti, seppur politicamente distanti, dall’altra l’ex capo della Nuova Camorra Organizzata che ha già passato in carcere 56 dei suoi 78 anni di vita ed è attualmente, stando alle relazioni mediche, in gravi condizioni di salute.

I primi due, Matteo Salvini, leader della Lega, e Francesco Emilio Borrelli, consigliere regionale della Campania e giornalista professionista (che ogni tanto cade in qualche fake news), fanno a gara a chi annuncia per primo sugli amati social la scarcerazione negata a Raffaele Cutolo, rappresentato dall’avvocato Gaetano Aufiero che – alle 21 di martedì 28 aprile, diverse ore dopo gli annunci di Salvini e Borrelli – nega di aver ricevuto alcuna comunicazione.

E’ chiamato a pronunciarsi il magistrato di sorveglianza del Tribunale di Reggio Emilia che una settimana fa, martedì 21 aprile, ha ricevuto l’istanza per la concessione degli arresti domiciliari. Cutolo è detenuto in regime di 41 bis nel carcere di massima sicurezza di Parma. Lo scorso febbraio, in seguito a una crisi respiratoria avvenuta nella notte tra  martedì 18 e mercoledì 19, è stato ricoverato nel reparto riservato ai detenuti nell’ospedale di Parma. Dopo oltre due settimane, in piena pandemia di coronavirus, è tornato in cella.

L’istanza è basata sui criteri presenti nella circolare che il Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria ha inviato alle strutture penitenziarie al fine di monitorare le condizioni dei detenuti con patologie gravi e di età superiore ai 70 anni.

“Ho presentato l’istanza – spiega l’avvocato Aufiero – dopo aver letto la documentazione sanitaria. Cutolo non sta bene e per questo abbiamo chiesto gli arresti domiciliari ad Ottaviano. In mattinata – precisa il legale – ho presentato una memoria difensiva e per ora non ho ricevuto alcuna comunicazione dal magistrato. Non escludo che possa aver già deciso ma, ripeto, non mi è arrivato nulla, forse Salvini riesce a sapere prima le cose…”.

L’avvocato di Cutolo ricorda che “circa 50 giorni fa ho presentato un’altra istanza di scarcerazione per un mio assistito detenuto nel carcere di Voghera. E’ gravemente malato ma ad oggi, quasi due mesi dopo, è stata solo inviata nei giorni scorsi la documentazione sanitaria al magistrato. Nel frattempo – spiega Aufiero – nel carcere di Voghera sono stati registrati diversi casi di coronavirus (il primo contagiato in cella si trovava nel penitenziario lombardo, ndr), un detenuto è morto dopo il ricovero in ospedale ed è deceduto anche il cappellano”

Sia Borrelli che Salvini, intanto, festeggiano. Il leader della Lega nel corso di una diretta Facebook ha anticipato la decisione del magistrato: “Basta, non se ne può più, sono ormai 43 ergastolani, mafiosi, camorristi, ndranghetisti, stupratori e spacciatori che sono usciti di galera in queste settimane. Poche ore fa per fortuna hanno negato la libera uscita Raffaele Cutolo”.

Gli fa eco Borrelli che esulta: “Prima vittoria della nostra protesta. I boss devono restare in carcere, continua la nostra battaglia. Si tratta di una primissima vittoria della nostra protesta. Non vogliamo assolutamente che boss sanguinari e violenti vengano rimessi in libertà con la scusante del coronavirus. I criminali per tutto il male che hanno fatto devono restare a marcire in galera, questa è la giustizia, qualcosa di diverso sarebbe soltanto vergogna. Per questo abbiamo dato vita a questa protesta con sciopero della fame e petizione on-line e tantissimi cittadini si stanno unendo, le persone perbene vogliono vivere in territorio senza criminali, dove regna la legalità”.

 

 

 

 

 

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Giornalista professionista, nato a Napoli il 28 luglio 1987, ho iniziato a scrivere di sport prima di passare, dal 2015, a occuparmi principalmente di cronaca. Laureato in Scienze della Comunicazione al Suor Orsola Benincasa, ho frequentato la scuola di giornalismo e, nel frattempo, collaborato con diverse testate. Dopo le esperienze a Sky Sport e Mediaset, sono passato a Retenews24 e poi a VocediNapoli.it. Dall'ottobre del 2019 collaboro con la redazione del Riformista.