Il futuro della città
Due sedute su tre del Consiglio comunale sono un flop, simbolo del declino di Napoli

Il virus dilaga in città, le strade cadono a pezzi, non c’è traccia di progetti per una Napoli ormai martoriata. A chiudere il cerchio c’è il sindaco Luigi de Magistris che sogna il mare e la presidenza della Calabria. Chi è rimasto a Palazzo San Giacomo, cattedrale in un deserto di idee e programmi, non riesce neanche a portare a termine una seduta del Consiglio comunale che praticamente non fa nulla per Napoli e quasi non ha ragion d’essere.
Ieri, per l’ennesima volta, la seduta dell’assemblea civica è stata sciolta per mancanza del numero legale dei suoi componenti. Dall’inizio dell’anno, su tre sedute programmate, due sono state annullate per questo motivo. Stesso discorso 24 ore fa quando, alla richiesta di verifica in aula, sono risultati presenti soltanto 15 consiglieri a fronte dei 21 indispensabili perché l’assemblea si svolgesse regolarmente. Assenti il sindaco e i membri della maggioranza. La seduta si era aperta regolarmente alle 10 e, tra i temi all’ordine del giorno, vedeva un focus sull’andamento dell’epidemia e una discussione sull’emergenza lavoro. Ma dopo circa tre ore di interventi su articoli 37 (cioè su temi urgenti), alla verifica del numero legale, la Sala dei Baroni è risultata semideserta tanto che il presidente del Consiglio, Alessandro Fucito, non ha potuto far altro che sciogliere la seduta.
«Il numero legale manca da mesi a causa di un atteggiamento di diffusa sciatteria e perché buona parte di questo consiglio non ha il senso delle istituzioni – commenta Diego Venanzoni consigliere comunale regionale, tra i principali esponenti dell’opposizione a de Magistris – Il discorso, per fortuna, non riguarda tutti. Il Consiglio produce poco e lavora male perché da tempo, all’interno della maggioranza che sostiene il sindaco, è in atto una sterile guerra di posizionamento. Molti degli uscenti sanno di non essere eletti e provano a capire in quale nuovo schieramento o partito collocarsi. Tutto questo a discapito della città». La prossima seduta è programmata per lunedì prossimo. All’ordine del giorno una monotematica in occasione della giornata della donna.
Forse le donne avrebbero preferito che ieri si fosse discusso di lavoro, che magari si fosse messa a punto una qualsiasi strategia di sostegno, visto che in Italia il 99% dei posti andati in fumo durante la pandemia era occupato da donne. Magari avrebbero voluto sapere che cosa il Comune intende fare per consentire ai loro figli di tornare a scuola in sicurezza. Com’è possibile che, in un momento così drammatico per la città, il Consiglio non riesca a discutere di questioni tanto importanti? «La vera sconfitta di Napoli è l’indifferenza che ha prodotto questa amministrazione – afferma il consigliere – Vorrei citare la questione della Galleria Vittoria, simbolo di una incapacità amministrativa fuori dal comune. La manutenzione del patrimonio immobiliare nelle periferie ha di fatto aumentato le condizioni di vita già difficili di quei territori. Il sistema di programmazione della viabilità cittadina è nel caos tra funicolari e metro spesso fuori uso. Non c’è una regia su temi cruciali quali il traffico e la mobilità in generale».
A quanto pare, la città deve riporre le ultime speranze nel prossimo inquilino di Palazzo San Giacomo. «De Magistris è del tutto disinteressato – conclude Venanzoni – Usciremo da questa situazione solo con le elezioni e con un quadro politico-amministrativo che caratterizzato da una visione della città da qui ai prossimi dieci o vent’anni».
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