“E adesso potrai finalmente allenarlo il tuo caro amato Diego: sei stato un grande papà, mi hai insegnato tutto e non sarò l’unico a non dimenticarti mai”. Con un tweet è stato il figlio ad annunciare la morte di Gianni Di Marzio, allenatore e dirigente sportivo, che fu il primo a scoprire il talento Di Diego Armando Maradona.

Di Marzio vide per primo un giovanissimo Maradona in Argentina, segnalandolo al Napoli e contribuendo così a scrivere la storia del calcio. Come allenatore, ha guidato diverse squadre tra cui il Catanzaro, con cui arrivò in Serie A, e il Napoli, allenato tra il 1977 al 1979, ottenendo il quinto posto in classifica, piazzamento Uefa, e perdendo una finale Di Coppa Italia a Roma contro l’Inter.

Di Marzio, 82 anni, allenò anche diverse squadre nelle serie minori, affiancando la sua attività a quella di giornalista e commentatore. Lavorò anche come manager di diverse società calcistiche, a partire dal Venezia di Maurizio Zamparini con cui conquistò la Serie A ed è stato responsabile dell’area estera della Juventus dal 2001 al 2006. Attento e profondo conoscitore del calcio, per anni è stato osservatore e scopritore di talenti, compreso un giovanissimo Cristiano Ronaldo.

“Il Presidente De Laurentiis e tutta la SSC Napoli si uniscono al dolore della famiglia Di Marzio per la scomparsa del caro Gianni, storico e indimenticabile allenatore della squadra azzurra”. Così in un tweet la società partenopea ha ricordato Gianni Di Marzio.

“Addio Gianni, sei stato il mio allenatore per 5 anni e mio grande amico per tutta la vita: se sono allenatore lo devo a te”. Così da Londra il tecnico del Watford, Caludio Ranieri, già allenatore tra le altre di Juve, Roma e Leicester con cui ha vinto a sorpresa la Premier League, saluta il suo ex allenatore Gianni di Marzio morto a 82 anni. “Ora – aggiunge Ranieri – posso solo condividere il dolore di questa tua ultima notizia con Tucci e Gianluca. Mi mancherai, tantissimo”.

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Laureata in Filosofia, classe 1990, è appassionata di politica e tecnologia. È innamorata di Napoli di cui cerca di raccontare le mille sfaccettature, raccontando le storie delle persone, cercando di rimanere distante dagli stereotipi.