A Roma, come spesso accade, si sta affrontando l’ennesima emergenza rifiuti. Numerose zone della città soffrono la mancata regolarità della raccolta dei rifiuti e questo porta all’accumulo di rifiuti intorno ai cassonetti. Inoltre, si segnalano numerosi parchi e aree verdi in cui l’erba non viene tagliata e le piante non sono curate.

Questa situazione di emergenza rifiuti non solo provoca odori sgradevoli e un aspetto poco decoroso, ma soprattutto costituisce una minaccia per la salute pubblica. L’allarme sanitario è stato lanciato dall’Ordine dei Medici, poiché con l’arrivo della bella stagione e il caldo si creano le condizioni ideali per la formazione e la proliferazione di agenti patogeni potenzialmente pericolosi per l’uomo. Ma quanto sono effettivamente pericolosi i rifiuti urbani? Uno studio dell’Organizzazione Mondiale della Sanità del 2004 ha rivelato che gli operatori ecologici sono esposti a un rischio fino a 6 volte maggiore di contrarre infezioni e patogeni rispetto alla popolazione generale.

I rifiuti abbandonati al sole subiscono un processo di fermentazione accelerato dalle temperature elevate, favorendo la proliferazione di batteri, funghi e parassiti potenzialmente dannosi per l’uomo. Tra questi troviamo Escherichia coli, Giardia, Shigella, Salmonella, Colera e molti altri. Inoltre, i rifiuti abbandonati attirano animali randagi che possono veicolare pericolosi parassiti. Ad esempio, topi e ratti possono trasmettere toxoplasmosi, leptospirosi, peste e salmonellosi, oltre ad altre gravi patologie meno conosciute. Molte delle malattie trasmesse da questi roditori derivano dagli ectoparassiti come pidocchi, acari e zanzare. Gli ormai famosi cinghiali presenti a Roma, oltre a rappresentare un pericolo diretto per i cittadini, possono portare zecche che a loro volta ospitano pericolosi parassiti.

Inoltre, la mancanza di manutenzione delle aree verdi crea condizioni ideali per la proliferazione di animali selvatici e dei loro parassiti. In sintesi, se non vengono adottate misure concrete e mirate, l’emergenza rifiuti a Roma rischia di trasformarsi in una grave emergenza sanitaria.

Aureliano Stingi

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