Giustizia in affanno. Si è perso il conto di quante volte lo si è detto, scritto, denunciato. Ogni tanto si scorge all’orizzonte un vento di riforme, ci si augura che sia la volta buona e invece niente. La giustizia torna a sprofondare nei suoi affanni quotidiani, nelle sue disfunzioni, lungaggini, diritti mortificati. Sprofonda tra le questioni di potere di una certa magistratura, tra le beghe dell’avvocatura, tra gli scandali più o meno fondati, più o meno pompati, discapito dei cittadini. Si arena tra i rinvii, il personale che manca, le inchieste show che bruciano vite di poveri cristi e costruiscono correre di magistrati, i faldoni che non si trovano, i processi che non si celebrano.

L’ultima novità, in ordine di tempo, arriva da Santa Maria Capua Vetere, Caserta. E riguarda un dato fornito dal Consiglio dell’Ordine degli avvocati del foro sammaritano. È una questione di numeri e di conseguenza di giustizia che non funziona: ci sono quattordici giudici di pace per undicimila procedimenti al Tribunale di Santa Maria Capua Vetere. Secondo gli avvocati del foro sammaritano, il numero di unità di personale è «insufficiente» e «si trova nell’impossibilità di assicurare risposte efficienti ed efficaci all’utenza». Nel primo semestre del 2022 «il flusso degli affari registrato all’Ufficio del giudice di pace del tribunale di Santa Maria Capua Vetere è stato di 10.645 procedimenti civili e 397 penali», fa sapere l’ordine degli avvocati. Numeri che la dicono lunga sulla mole di risposte che la giustizia dovrebbe dare. Si tratta di decine di migliaia di vite sospese, perché dietro ogni procedimento ci sono fatti che riguardano persone, contenziosi che possono condizionare il futuro di famiglie o accuse che possono cambiare per sempre il corso di vite personali, professionali, familiari. Il presidente dell’Ordine forense sammaritano, Ugo Verrillo, ha sollecitato «l’immediata copertura dei posti vacanti, ovvero l’adozione di ogni altra soluzione che il Ministero riterrà di assumere per garantire l’adeguato funzionamento dell’Ufficio».

Si chiede di accelerare sui tempi di risoluzione di un problema che non nasce oggi e che era già noto a via Arenula. Gli avvocati, infatti, hanno evidenziato che c’è stata anche una segnalazione inviata dal presidente del Tribunale Gabriella Casella al Dicastero della Giustizia e relativa proprio alle carenze all’interno dell’Ufficio del giudice di pace. Su questo tema avvocati e presidenza del tribunale marciano con lo stesso passo e verso la stessa direzione. Appaiono superate le incomprensioni del passato, legate soprattutto alle decisioni assunte durante la pandemia e alle restrizioni adottate per far fronte ai contagi del Covid. Nei giorni scorsi, tra l’altro, il presidente del Tribunale samaritano ha accolto una richiesta avanzata dall’Ordine degli avvocati e ha disposto la revoca dell’uso della mascherina.«La collaborazione tra enti e istituzioni al fine di salvaguardare i presidi di giustizia nelle realtà territoriali è sempre stata una prerogativa del Consiglio dell’Ordine degli avvocati. La nota del Presidente del Tribunale trasmessa al ministero della Giustizia – ha aggiunto il presidente dell’Ordine degli avvocati Verrillo – si pone nell’ottica di quella necessaria armonia per garantire il sistema giustizia nel suo complesso. E con piacere riscontro che la revoca dell’uso della mascherina presso gli uffici del giudice sia stata accolta». Archiviata, dunque, la questione Covid si guarda avanti cercando di andare oltre una giustizia in perenne affanno e ci si guarda intorno osservando e denunciando le difficoltà del lavoro quotidiano. Avere quattordici giudici per undicimila procedimenti vuol dire andare incontro a ritardi, rinvii, attese che pesano sul lavoro degli avvocati tanto quanto sull’efficienza degli uffici giudiziari e sulle vite di chi è protagonista di quelle vicende e in attesa di una risposta della giustizia.

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Napoletana, laureata in Economia e con un master in Marketing e Comunicazione, è giornalista professionista dal 2007. Per Il Riformista si occupa di giustizia ed economia. Esperta di cronaca nera e giudiziaria ha lavorato nella redazione del quotidiano Cronache di Napoli per poi collaborare con testate nazionali (Il Mattino, Il Sole 24 Ore) e agenzie di stampa (TMNews, Askanews).