Un “omaggio” a chi dovrà obbligatoriamente rinunciare alla candidatura il prossimo 25 settembre alla Camera o al Senato, un attacco a chi il partito l’ha mollato attratto dalle sirene di Mario Draghi e della sua agenda. 

È un Beppe Grillo ‘double face’ quello che interviene questa mattina sul suo blog in un post dal titolo eloquente, “L’Italia si desti”, per commentare a 24 ore di distanza la presa d’atto del presidente dei 5 Stelle Giuseppe Conte di seguire la sua linea e confermare il limite ai due mandati per il parlamentare pentastellati.

Per difendere la sua scelte Grillo scrive: “Sapevamo fin dall’inizio di dover combattere contro zombie che avrebbero fatto di tutto per sconfiggerci o, ancor peggio, contagiarci. E così è stato: alcuni di noi sono caduti, molti sono stati contagiati. Ma siamo ancora qui, e alla fine vinceremo, perché abbiamo la forza della nostra precarietà: siamo qui per combattere, non per restare, e questa nostra diversità è spiazzante per gli zombie”.

Quindi l’attacco a chi dal Movimento è uscito, come Luigi Di Maio, definito la scorsa settimana “Giggino a’ cartelletta”, e gli oltre sessanta parlamentari che lo hanno seguito nel gruppo di ‘Insieme per il futuro’. “Compiangiamo chi di noi è caduto e non ha resistito al contagio”, l’affondo di Grillo.

Poi il Garante, con non poca ironia, si rivolge a chi è rimasto nel Movimento ma dovrà rinunciare alla candidatura: “Ma soprattutto ringraziamo chi di noi ha combattuto e combatte ancora. Per alcuni è il tempo di farlo con la forza della precarietà, perché solo così potremo vincere contro gli zombie, di cui Roma è schiava”.

Gli addi di Crippa e D’Incà

Ma il Movimento deve fare i conti anche oggi con nuovi addii. L’ex capogruppo alla Camera Davide Crippa e il ministro per i Rapporti col Parlamento Federico D’Incà, da tempo in rotta con i vertici e con Giuseppe Conte per la strategia del partito che ha portato alla caduta del governo, hanno annunciato l’addio al Movimento. 

Dopo ormai 14 anni di attivismo politico mi vedo costretto a lasciare il Movimento 5 Stelle. Si tratta per me di un gesto molto sofferto e meditato a lungo”, annuncia all’Agi Crippa.

Ho lavorato fino all’ultimo momento utile per evitare quanto accaduto, ma i vertici hanno scelto la strada della rottura su tutti i fronti, anteponendo interessi particolari a quello generale del Paese, attraversato da una crisi senza precedenti, che va ad aggravarsi di giorno in giorno. Non comprendo più il progetto politico del M5S, troppo instabile, troppo volubile e spesso contraddittorio, che ha fatto perdere di vista l’orizzonte comune che aveva unito il Movimento in molti anni di battaglie e di impegno politico”, spiega Crippa.

Anche D’Incà affida a un comunicato il suo addio: “Avevo spiegato nelle sedi opportune e anche pubblicamente i rischi ai quali avremmo esposto il Paese in caso di un non voto di fiducia nei confronti del Governo Draghi. Una decisione a mio giudizio irresponsabile che non ho condiviso e che ho cercato di evitare fino all’ultimo istante lavorando dall’interno del Movimento 5 Stelle, con la speranza che prevalesse una linea di ragionevolezza e con l’unico obiettivo di mettere in sicurezza il Paese, proseguire con le importanti riforme che abbiamo realizzato in questi mesi e ottenere le relative risorse economiche, grazie alla spinta del Movimento”.

Per i due il futuro prossimo potrebbe vedere la nascita di un nuovo partito degli ‘ex’. Ieri l’Ansa aveva infatti riportato che Crippa ha registrato il simbolo di una nuova associazione politico-culturale e lunedì terrà una conferenza stampa con il ministro Federico D’Incà e Alessandra Carbonaro.

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Romano di nascita ma trapiantato da sempre a Caserta, classe 1989. Appassionato di politica, sport e tecnologia