Che fine ha fatto l’inchiesta sulla Loggia Ungheria, voi ne sapete niente? Ve lo dico io: è in un cassetto. E i giornali ne parleranno? No, non ne parleranno più, i cronisti di giudiziaria hanno giurato il silenzio ai loro magistrati di riferimento. E quindi – immagino, mi chiederete a questo punto – che succederà dell’avviso di garanzia a Davigo?

Devo deludervi di nuovo: non c’è nessun avviso di garanzia per Davigo. Non è indagato. Ha ricevuto illegalmente il dossier di Storari, lo ha inguattato illegalmente, ne ha parlato, illegalmente, con varie persone tra le quali il presidente della commissione antimafia del Parlamento, si può persino sospettare che in qualche modo, illegalmente, lo abbia fatto avere a giornali amici; cioè, ha compiuto una serie di atti che se uno qualunque di noi ne avesse compiuti meno della metà, la custodia cautelare non gliela toglieva nessuno: ma lui non è indiziato.

Come mai tutto questo movimento per seppellire gli scandali? Beh, forse per via del fatto che in magistratura sono aperte troppe battaglie. E che i magistrati in guerra combattono, ma stanno ben attenti a non farsi troppo male. In particolare sono aperte tre guerre mondiali: quella per ottenere la Procura di Milano (Greco è in scadenza, ed è anche coinvolto nell’affare Storari e ora nell’affare De Pasquale); quella per ottenere la procura di Roma; e forse anche quella per ottenere la procura di Napoli.

Ma la battaglia più grossa è a Roma. Magistratura democratica non intende perdere Roma, e ha dalla propria parte Dio-Pignatone. Sarà difficile piegarla. La legge dice che l’attuale procuratore Prestipino (MD) è stato nominato illegalmente (così ha stabilito il Tar e poi il Consiglio di Stato). Ma la magistratura non è molto attenta alla legalità. Prestipino resta al suo posto, non intende lasciare a Marcello Viola, che ne ha diritto, e per condurre questa battaglia insensata si fa rappresentare dall’avvocato Luciani. Rispettabilissima persona. Ma perché l’avvocato Luciani presiede la commissione ministeriale che dovrebbe riformare il Csm? Vi ricordate di quando si diceva che Berlusconi avesse un conflitto di interesse? Già, era un dilettante…

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Giornalista professionista dal 1979, ha lavorato per quasi 30 anni all'Unità di cui è stato vicedirettore e poi condirettore. Direttore di Liberazione dal 2004 al 2009, poi di Calabria Ora dal 2010 al 2013, nel 2016 passa a Il Dubbio per poi approdare alla direzione de Il Riformista tornato in edicola il 29 ottobre 2019.