Il Riformista non ha pubblicato il video della persona morta nel bagno dell’ospedale Cardarelli di Napoli. Quello non è giornalismo, è sufficiente scriverne, dare la notizia, non c’è bisogno di mostrare la morte, il dolore, il fatto sensazionale. Non c’è bisogno di attirare la morbosità della gente. Per noi non è giornalismo, è solo un modo per fare dei click ma noi facciamo un altro mestiere.

Oggi però vi mostriamo questo video terrificante che è stato girato dagli operatori di Open Arms che sono intervenuti ieri sera nel Mediterraneo per un salvataggio di un centinaio di persone naufragate da un gommone. Sei persone sono morte in questo naufragio fra cui un bambino di appena 6 mesi di nome Joseph.

Sono scene strazianti, come tutta la vicenda. Vi facciamo vedere i soccorritori lì col gommone che cercano di salvare persone e la mamma che grida disperata “I lose my baby“. In realtà Joseph è stato salvato dai soccorritori e portato nella nave di soccorso, ma occorrevano soccorsi più grandi che non sono arrivati in tempo perché non c’è alcun sistema di organizzazione di Stato di soccorso ai naufraghi.

Secondo gli Stati Europei vogliono che muoiono più naufraghi possibile così non ne arrivano altri. Favorire l’autosterminio. Ci sono pochi volontari che combattono contro politica, magistratura, mass media, spendono le loro giornate a provare a salvare gente. Vi facciamo vedere questo filmato perché mostra cosa sta succedendo nel Mediterraneo.

https://video.ilriformista.it/il-piccolo-joseph-sparisce-in-mare-la-disperazione-della-madre-FvG5uhacPz

L’Europa e l’Italia in particolare stanno dando la peggior prova della loro storia dell’ultimo mezzo secolo. Se capiamo quello che sta accadendo e come gli Stati facciano la guerra ai soccorritori, forse l’opinione pubblica può cambiare idea sui temi dei profughi e dell’immigrazione. Per questo ve lo facciamo vedere.

https://video.ilriformista.it/sansonetti-spiega-perche-il-riformista-pubblica-il-video-di-open-arms-e-non-quello-del-cardarelli-yujw1vfbuK

 

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Giornalista professionista dal 1979, ha lavorato per quasi 30 anni all'Unità di cui è stato vicedirettore e poi condirettore. Direttore di Liberazione dal 2004 al 2009, poi di Calabria Ora dal 2010 al 2013, nel 2016 passa a Il Dubbio per poi approdare alla direzione de Il Riformista tornato in edicola il 29 ottobre 2019.