Volerà in Russia per un reportage nella parte più profonda del Paese, “più verso l’Estremo Oriente”, e poi, come spesso ha fatto in questi anni, scriverà reportage per l’immancabile Fatto Quotidiano diretto da Marco Travaglio, girerà un documentario per Tv Loft (piattaforma dello stesso giornale) e “poi prenderò un po’ di appunti magari per scrivere” anche un libro per Paperfirst. Perché Di Battista vorrebbe capire “quello che pensano i russi, soprattutto nella Russia profonda, dell’Europa, delle sanzioni, della guerra, di Putin. Andrò a fare ricerche, viaggerà da solo, sui mezzi pubblici ma – precisa – non dirò le tappe perché altrimenti mi ci ritrovo Salvini, scherzo” annuncia in un video girato a Istanbul.

Poi aggiunge “siccome ha fatto tanta polemica questo viaggio mancato di Salvini io invece ci vado in Russia” dimenticando però che l’ex ministro dell’Interno è leader di un partito mentre Di Battista ad oggi va “a fare solo un lavoro da reporter” perché “non sono iscritto a partiti politici”. L’ex parlamentare del Movimento 5 Stelle ci aggiorna “che terrà un diario di viaggio sui suoi canali social” perché “per me il lavoro più bello del mondo è quello appunto di comprendere il mondo e di provare a scriverlo e a raccontarlo”.

Perché lui vorrebbe capirne di più sul sentimento dei russi verso Putin dopo oltre cento giorni di guerra. “Sono cose che devono essere analizzate, pur condannando l’invasione di Putin in Ucraina, credo sia deprimente e molto sbagliato tagliare questo legame politico-storico-culturale con il mondo Russo. Sarebbe un errore gravissimo spingere Mosca nelle braccia di Pechino che l’Europa potrebbe pagare nei prossimi 30-40 anni”.

Di Battista ci fa anche sapere di “essere appassionato di cultura russa, di essere appassionato di quel mondo” perché “ha fatto anche una tesi su formalisti russi, ho anche studiato un pochino la lingua” ma oggi “credo di essere soltanto in grado di ordinare al ristorante e di prendere i treni“.

Sulle polemiche interne al Movimento “francamente me ne infischio perché sono contento delle scelte che ho fatto. Non ho niente da dire attualmente, ho lasciato il Movimento per ragioni politiche proprio per il suicidio dell’entrata all’interno del governo dell’assembramento“.

L’incipit su Facebook al video pubblicato poi su Youtube è da libro cuore: “I primi di aprile, dopo poco più di un mese dallo scoppio della guerra, ascoltando l’ottimo corrispondete RAI Marc Innaro parlare a Carta Bianca, ho pensato che fosse davvero interessante comprendere quel che i russi (in particolare coloro che vivono al di fuori delle grandi metropoli) pensano del conflitto, dell’Europa, delle sanzioni, di Putin, dell’avvicinamento alla Cina. Dunque ho iniziato a pianificare un viaggio nella Russia più profonda. Prima di richiedere il visto ho avvertito l’Autorità delegata per la sicurezza della Repubblica e dopo averlo ottenuto l’Ambasciatore italiano a Mosca. Nelle prossime ore andrò in Russia. Scriverò reportage per Il Fatto Quotidiano e girerò un documentario per TvLoft. È ciò che amo fare e, oltretutto, credo sia utile conoscere quel che pensano “dall’altra parte”. Vi aggiornerò.

Paragonandosi sempre a Salvini, che ad oggi ricopre un ruolo politico in Italia, Dibba ci fa sapere inoltre che “per quanto riguarda il biglietto ovviamente me lo sono fatto per conto mia, in una agenzia di viaggi” di cui cita anche l’indirizzo.

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Giornalista professionista, nato a Napoli il 28 luglio 1987, ho iniziato a scrivere di sport prima di passare, dal 2015, a occuparmi principalmente di cronaca. Laureato in Scienze della Comunicazione al Suor Orsola Benincasa, ho frequentato la scuola di giornalismo e, nel frattempo, collaborato con diverse testate. Dopo le esperienze a Sky Sport e Mediaset, sono passato a Retenews24 e poi a VocediNapoli.it. Dall'ottobre del 2019 collaboro con la redazione del Riformista.