Si spara e si tratta. In serata è terminato il terzo round negoziale tra delegazioni russa e ucraina nella regione di Brest, in Bielorussia. Lo comunica l’ambasciata della Federazione russa, ripresa dalle agenzie russe. Mikhailo Podolyak, consigliere e portavoce di Volodymyr Zelensky, dichiara “ci sono piccole novità positive nel miglioramento della logistica dei corridoi umanitari. Sono proseguite intense consultazioni sulle proposte politiche, insieme a un cessate il fuoco e garanzie di sicurezza”. Secondo quanto riportato dalla Reuters il quarto round di negoziati si terrà in Bielorussia.

Cronaca di guerra: almeno 13 sono le persone morte nel bombardamento contro un panificio a ovest della capitale ucraina nella zona di Makariv. Da sud a nord, secondo l’esercito ucraino, la Russia starebbe per iniziare l’assalto a Kiev. Il rapporto militare fa luce sull’avanzata russa – si legge – nel sobborgo di Irpin, alla periferia occidentale della capitale: “Le truppe stanno avanzando con carri armati e unità di fanteria motorizzata, oltre a tentare di raggiungere la periferia orientale attraverso i distretti di Brovarsky e Boryspil”. Il consigliere della presidenza ucraina Oleksiy Arestovich, intervistato dall’emittente locale Belsat Tv, ha messo in evidenza una situazione “catastrofica” nei sobborghi di Bucha, Hostomel e appunto Irpin. In diversi canali Telegram vengono segnalate esplosioni a Kharkiv, la città da circa 1,5 milioni di abitanti che da giorni è bersaglio degli attacchi missilistici delle truppe russe. Mosca, inoltre, per riuscire nel suo intento, avrebbe reclutato miliziani siriani. La tesi è sostenuta dal Wall Street Journal, che cita quattro funzionari Usa. Stando alle dichiarazioni di un alto dirigente del Pentagono, l’impegno di Mosca è quasi totale. La Russia avrebbe mobilitato circa il 95% delle sue forze all’interno dell’Ucraina ed ha lanciato 600 missili dall’inizio dell’invasione.

Tuttavia, l’appoggio a Kiev da parte di Usa e Nato è altrettanto massiccio, con oltre 17 mila armi anti tank (compresi i missili Javelin) inviate in meno di una settimana tramite la frontiera con Polonia e Romania, scrive il New York Times. In un discorso alla nazione, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky promette di “punire tutti coloro che hanno commesso atrocità in questa guerra sulla nostra terra” e di non perdonare, né dimenticare. E avverte: “Troveremo quelli che hanno sparato alle nostre città, alla nostra gente, che hanno bombardato la nostra terra, che hanno lanciato razzi. Non ci sarà posto tranquillo su questa terra per voi. Eccetto la tomba”. “Gli aerei russi dominano i cieli e continuano a bombardare le nostre città ed uccidere molti civili”. Così il ministro degli Esteri ucraino, Dmytro Kuleba, è tornato a chiedere alla Nato che imponga la no fly zone sull’Ucraina, nonostante dagli Stati Uniti e gli altri membri dell’Alleanza si continua a ripetere che una mossa del genere rischierebbe di allargare pericolosamente il conflitto.

“Oltre 1,5 milioni di rifugiati ucraini hanno già attraversato il confine dell’Ue, sono quasi 1,6 milioni. E una stima ragionevole parla di 5 milioni di persone attese. Si tratta di un movimento di rifugiati così grande e veloce che non si vedeva dalla Seconda guerra mondiale”, avverte l’Alto rappresentante dell’Ue per la Politica estera, Josep Borrell. Intanto il governo russo ha approvato una lista di «Paesi ostili», per aver applicato o per essersi uniti a sanzioni contro Mosca nella quale compare anche l’Italia in quanto Paese europeo. A riferirlo è la Tass. La lista comprende tra gli altri gli Usa, i Paesi Ue, la Gran Bretagna, il Giappone, la Corea del Sud, l’Australia, la Nuova Zelanda, la Svizzera oltre che ovviamente la stessa Ucraina. Secondo il decreto, lo Stato, le imprese e i cittadini russi che abbiano debiti nei confronti di creditori stranieri appartenenti a questa lista potranno pagarli in rubli. In serata diversi reporter presenti nella capitale ucraina hanno riferito di aver udito forti esplosioni e colpi di artiglieria dal centro della città. Subito dopo la fine del terzo round di colloqui negoziali a Kiev erano risuonate le sirene anti-aeree. È il dodicesimo giorno d’invasione. Una nuova notte di paura incombe sull’Ucraina e su una popolazione martoriata.

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Esperto di Medio Oriente e Islam segue da un quarto di secolo la politica estera italiana e in particolare tutte le vicende riguardanti il Medio Oriente.