Politica & giustizia
“Maresca sindaco? Per fortuna non tutti i Pm sono come de Magistris…”, parla Luigi Bobbio
I magistrati in politica? Non sono tutti uguali. Luigi Bobbio valuta con positività la discesa in campo di Catello Maresca come candidato (finalmente) ufficiale al vertice di Palazzo San Giacomo. «Sono sostenitore da sempre della candidatura di Maresca a sindaco di Napoli e il fatto che abbia manifestato la decisione di essere il candidato non solo di un forte schieramento civico ma anche della coalizione di centrodestra mi inorgoglisce e mi riempie di speranze per la città», spiega. Un sì deciso, il suo. E inevitabile è il parallelo con un altro magistrato, il sindaco uscente.
«Bisogna fugare ogni perplessità, se qualcuno ne ha – ammonisce Bobbio – perché de Magistris non è e non può essere la testimonianza di come possa essere un qualunque magistrato che si cimenta nel difficile ruolo di sindaco di una grande città. De Magistris ha scontato una serie di personalissime carenze, è una questione di caratura personale – osserva – Catello Maresca, invece, ha una caratura solida, forte, attenta. Manifestazione di una forte sensibilità politica». Bobbio definisce Maresca «uomo di carattere, di polso, ma anche un uomo che ha manifestato sul lavoro e fuori dal lavoro di saper comprendere, di sapersi immedesimare, di saper cercare e trovare le soluzioni». «Mi aspetto che, a fronte della devastante esperienza di de Magistris che da punto di riferimento dei cittadini si è voluto trasformare in capopopolo, l’esperienza di Maresca sarà diametralmente opposta e positiva». Grande ottimismo, dunque, per una sfida che si prospetta tutt’altro che facile.
Bobbio e Maresca hanno in comune la carriera in magistratura, l’impegno nel coordinamento di indagini sulla criminalità organizzata e la passione politica. Oltre che magistrato, Bobbio è stato senatore del centrodestra e sindaco di Castellammare. «Quando sono stato primo cittadino di una città che è un decimo di Napoli ma ha gli stessi problemi e le stesse situazioni, ho avuto un approccio duro e sono stato intransigente sulla vivibilità quotidiana, sul rispetto delle regole e sui tentativi di infiltrazione criminale. Chi mi stava vicino – racconta – mi diceva: per te è facile, sei così perché sei un magistrato. E io rispondevo: no, è esattamente il contrario, io sono un magistrato perché sono così. E Maresca è come me: sicuramente non sarà il magistrato che fa politica, ma sarà la persona in grado di fare politica e amministrare Napoli perché è fatto in un certo modo e per quel modo di essere ha scelto la professione di magistrato».
Se potesse, a chi si propone per guidare una città complessa come Napoli darebbe un consiglio: «Il sindaco è il punto di riferimento della città e il suo obiettivo non può essere quello di aprire e poi richiudere il libro dei sogni, ma deve innanzitutto tendere alla normalizzazione della sua comunità e della sua città», dice Bobbio sottolineando che «non tocca agli amministratori locali creare posti di lavoro, quello tocca agli imprenditori». «Al sindaco – aggiunge – spetta il compito di creare tutte le condizioni di normalità a contorno affinché gli imprenditori possano svolgere serenamente e proficuamente la propria attività, poi saranno quegli imprenditori a generare posti di lavoro e quindi benessere per la città. Questo è il grande patto che un candidato civico e di centrodestra come Maresca deve proporre e offrire alla città». In due parole: normalità civile.
«Bisogna far uscire Napoli da un periodo di anarchia civile e traghettarla in un periodo in cui le regole si rispettano – aggiunge Bobbio – Inizialmente il rispetto va anche imposto, ma rapidamente si passerà alla condivisione da parte dei cittadini della necessità e dell’utilità di rispettare le regole». Quanto ai conti in rosso di Palazzo San Giacomo, «mi piace pensare – conclude – che quanto fatto dai governi, nel passato, per grandi città da Roma a Catania, venga fatto ora per Napoli, perché la città ha diritto ad avere il medesimo trattamento».
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