Se fossimo in una discussione su film o serie tv, diremmo che Alexander Lukashenko ha ‘spoilerato’ un possibile piano di invasione russa non solo in Ucraina, ma anche nella Transnistria, la regione separatista filo-russa della Moldavia.

Il piano di battaglia delle truppe fedeli allo Zar Vladimir Putin viene mandato in onda dal presidente bielorusso Lukashenko, alleato e ‘vassallo’ del leader di Mosca nel conflitto in corso in Ucraina, che ha trasformato il suo Paese in una base per l’offensiva delle forze armate del Cremlino.

Un video mandato in onda dai media statali di Minsk mostra infatti Lukashenko parlare ai ministri del suo governo e ai generali delle forze armate bielorusse, con alle spalle una grande mappa dei terrori coinvolti nella guerra in atto in cui vengono evidenziate le direttive di attacco delle truppe russe.

Tramite delle frecce disegnate sull’Ucraina viene mostrata la manovra dell’esercito di Putin per tentare di conquistare Kiev e le altre città chiave del Paese: dalla prova di forza a Kharkiv all’operazione nella già occupata Crimea per allargare il dominio sull’intero Donbass e conquistare Kherson e così anche l’estuario del fiume Dnepr.

Ma nella mappa c’è un fattore che fino ad oggi non era stato considerato, o meglio si era ritenuto come un progetto sin troppo ambizioso da parte del Cremlino: l’attacco della Transnistria, la regione separatista e filo-russa della Moldavia, di fatto una Repubblica autonoma non riconosciuta dalla comunità internazionale.

Nella cartina geografica alle spalle di Lukashenko si evidenzia infatti un possibile attacco da Odessa, snodo portuale cruciale per l’Ucraina, dove arriverebbero le truppe russe per marciare sulla Moldavia e portare così il conflitto ancor di più alle porte dell’Europa. Di fronte al porto sono schierate le navi della marina russa e da lì Putin lancia i missili Kalibr su tutta l’Ucraina, mentre sempre al largo ci sono le altre navi pronte a far scendere sul terreno i veicoli corazzati.

Non è un caso se Nicu Popescu, vice primo ministro della Moldavia, ha riconosciuto chiaramente che il suo Paese è “in una zona molto rischiosa” e la popolazione moldava “ha ansia e paura per una possibile escalation russa anche sul suo territorio.

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Romano di nascita ma trapiantato da sempre a Caserta, classe 1989. Appassionato di politica, sport e tecnologia