Più che straparlare di “sostituzione etnica”, come fa il collega di governo Francesco Lollobrigida, il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti prova a portare sul tavolo dell’esecutivo qualche progetto più concreto e meno cospirazionista sull’annoso problema dell’inverno demografico italiano, con una natalità ai minimi termini come sottolineato dall’Istat, che ha segnalato un 2022 da record minimo di nascite.

Cosa fare dunque per invertire questa tendenza? Da una parte, lo scrive lo stesso governo nel Def, il Documento di economia e finanza, c’è bisogno di più migranti. Nel testo c’è infatti un passaggio sugli scenari futuri da qui al 2070: per l’esecutivo, sempre prontissimo a fare la guerra all’immigrazione, maggiore presenza di migranti si traduce in una riduzione del debito pubblico.

Ma non basta. Giorgetti, scrive Il Foglio, starebbe pensando anche ad una seconda misura, che però avrà bisogno di importanti coperture economiche. Seguendo l’indicazione della presidente del Consiglio Giorgia Meloni, che ha sottolineato come vadano incentivate le famiglie “a mettere al mondo figli”, il titolare del Ministero dell’Economia starebbe preparando “un piano shock” sintetizzabile in uno slogan semplice: “Niente tasse per chi fa figli”.

Secondo le indiscrezioni riportate nell’articolo di Claudio Cerasa, la proposta di Giorgetti è questa: “Presentare entro l’anno un bonus famiglie modello ‘110%’ pensato per i genitori con figli. In sintesi: niente tasse per chi fa figli”. La proposta dovrebbe essere presentata e formalizzata nei prossimi giorni: i nuclei familiari composti da almeno due figli non pagheranno le tasse. Tutte? Secondo Il Foglio non proprio, ma “il meccanismo è già chiaro e a suo modo è dirompente”.

Sul breve termine come ha scritto lo stesso Giorgetti nel Def, prosegue il quotidiano, “il modo migliore per ridurre il rapporto debito/pil non può che essere quello di aumentare il flusso di immigrati che arrivano e restano“. Sul lungo termine, invece, “per incentivare la natalità, sostiene ancora Giorgetti, la leva più forte non può che essere un’altra: proporre non semplici sgravi alle famiglie ma riduzioni del numero di tasse da pagare“.

Indiscrezioni commentate e rilanciate dal sottosegretario al ministero delle Imprese in quota Lega Massimo Bitonci, che conferma in parte il piano Giorgetti: anche qui, se non si parla di una eliminazione totale delle tasse, quantomeno ci potrebbe essere una sostanziale riduzione delle imposte per le famiglie.

Per incentivare la natalità diventa necessario ridurre la tassazione per le famiglie con uno o più figli a carico. Questo non significa abbandonare l’assegno unico ma, oltre a questo, si dovrebbe reintrodurre una detrazione di 10.000 euro l’anno per ogni figlio a carico (ora 950 euro fino ai 21 anni) fino al termine degli studi anche universitari, per tutti i nuclei senza limiti di reddito”, spiega Bitonci.

Sullo sfondo, nella proposta Giorgetti, c’è una questione politica che potrebbe destare qualche imbarazzo nell’esecutivo: l’unico Paese in Europa ad aver già studiato una norma simile è l’Ungheria di Viktor Orbán, il leader sovranista, populista ed euroscettico grande amico della premier Meloni e di Matteo Salvini. Il governo magiaro dal 2020 ha offerto la possibilità alle donne con quattro o più figli di non pagare più tasse sul reddito in ottica anti-migranti.

Redazione

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