Per ridurre il rischio di contagio in Italia e nel mondo la prima raccomandazione è di lavarsi spesso le mani. Ma il Coronavirus – come avviene in Cina e in Corea – impone anche sanificazioni di ospedali, mezzi pubblici, pulsantiere di ascensori e di tutto il materiale in ferro o in plastica con cui veniamo a contatto. L’Asl Napoli 3 Sud, dopo i tristi momenti vissuti per i pazienti deceduti nell’ospedale di Boscotrecase, è la prima in Italia a utilizzare dei robot che sanificano con raggi ultravioletti i locali ospedalieri. Li ha noleggiati per tre mesi da un’azienda americana battendo sul tempo anche l’ospedale “Sacco” di Milano.

“È un’iniziativa che ci consente – spiega Gaetano D’Onofrio, direttore sanitario aziendale dell’azienda – di garantire una maggiore tranquillità a tutto il personale e ai pazienti che raggiungono l’ospedale di Boscotrecase: ogni robot, in sei minuti, sanifica un locale di venti metri quadrati. Sono apparecchiature realizzate negli Stati Uniti, il noleggio ci è costato circa 90mila euro. Dopo averli collaudati a Boscotrecase li stiamo usando anche nei pronto soccorso di Castellammare di Stabia e di Nola”. I robot a raggi UV vengono usati in locali vuoti dove, con una luce UV-C generata da una lampada allo xeno, viene annientato l’intero spettro germicida che comprende batteri, virus, funghi e spore attraverso l’interazione Dna/Rna che utilizza diversi meccanismi di distruzione cellulare.

America e Danimarca sono gli Stati più avanti nella produzione di macchinari a raggi ultravioletti che, durante la pandemia da Covid-19, potrebbero essere utilizzati in strutture sanitarie, aeroporti, stazioni, scuole e università. Nelle singole municipalità cittadine la sanificazione è garantita dal Comune in collaborazione con Asìa, Napoli Servizi e Confagricoltori: un camion sanifica le strade bagnandole con ipoclorito di sodio, miscela che viene spruzzata nell’aria dai potenti ventilatori utilizzati in campagna per irrorare alberi e terreno.

C’è poi la “sanificazione” personale che non si ferma al cambio di abiti e scarpe. “Il lavaggio delle mani in questo periodo è utilissimo per contenere il contagio – conferma Gabriella Fabbrocini, docente di Dermatologia nel Policlinico Federico II – È sufficiente l’uso del sapone o di prodotti a base alcolica in proporzione di almeno il 60 per cento. È una pratica giusta, ma può provocare intolleranze o reazioni allergiche. Per questo sulle mani si dovrebbe spalmare una crema idratante con umettanti per evitare dermatiti. Molti si proteggono anche usando guanti di lattice: consiglio di applicare una crema idratante che faccia da lamiera con i guanti; chi ha una pelle reattiva può usare guanti di filo per evitare il contatto delle mani con i guanti di lattice”.