Da mesi si batte contro l’obbligatorietà del Green Pass sul luogo di lavoro. Davide Tutino, docente di storia e filosofia in un liceo di Roma, sospeso per aver rifiutato il vaccino, dal 31 dicembre ha scelto lo sciopero della fame. Ed è stata proprio questa condizione a garantirgli l’esenzione dal ricevere la dose quando, ieri 3 gennaio, si è presentato presso l’hub vaccinale di Grottaferrata.

Una storia paradossale resa nota dallo stesso prof, tramite un comunicato diramato in accordo con i suoi legali: Una volta constatato lo stato di deperimento fisico del docente, il medico vaccinatore, non sussistendo alcuno studio comprovante l’innocuità del trattamento su una persona in sciopero della fame, ha ritenuto in scienza e coscienza di esentarlo dal trattamento”.

La storia

Tamponi gratuiti per tutti” e “abolizione dell’obbligo vaccinale per lavoratori del comparto scuola e forze dell’ordine”. Sono queste le richieste di Davide Tutino per terminare lo sciopero. In un’intervista rilasciata qualche settimana fa a Repubblica, il prof ha dichiarato di non essere no vax: “Io e i miei colleghi non vaccinati ci battiamo per il diritto a vaccinarsi, ma contro l’obbligo a farlo“.

Il docente, che è anche delegato sindacale della Federazione italiana Sindacati Intercategoriali (Fisi) per il Lazio, ha sempre parlato del Green pass come di un ‘lasciapassare’ che ‘non non è uno strumento di inclusione’ ma invece serve ‘a punire i dissidenti politici’.

La sua battaglia è iniziata in autunno, prima di essere sospeso perché non in regola con l’obbligo vaccinale previsto per il personale scolastico, entrato in vigore lo scorso 15 dicembre. E l’ultimo giorno dell’anno ha deciso per lo sciopero della fame, dopo essere passato in farmacia per farsi certificare peso, pressione arteriosa e pulsazioni. 

Ieri, 3 gennaio, è stato quindi esentato dal vaccino sfruttando una falla del sistema. Infatti non ci sono studi che possano certificare la non pericolosità della somministrazione del vaccino a una persona in sciopero della fame. “Questo provvedimento apre una piccola grande crepa nella norma sull’obbligo, ma soprattutto apre la strada ad una lotta non violenta di massa” ha scritto nella nota il professore.

Ma la vicenda non si conclude con questo risultato perché, come sottolineato da lui stesso in un post pubblicato su Facebook, “l’esenzione da me ricevuta a seguito dello sciopero della fame non è una soluzione,  bensì uno strumento.” 

La Regione: esenzione solo temporanea

Come riporta Repubblica la Regione, dopo alcune verifiche, ha sottolineato come l’esenzione ottenuta dal professore sia solo temporanea, dovuta alle attuali condizioni del paziente. Sarà valida solo fino al 31 gennaio 2022, come da legge.

Dal 1° febbraio ‘dovrà ugualmente sottoporsi al vaccino a partire dal 1 febbraio‘ per essere reintrodotto al lavoro.

Roberta Davi

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