Manfredi Potenti, classe 1976, è stato fra i primi, agli inizi degli anni ‘90, ad iscriversi alla Lega in Toscana. Componente della Commissione giustizia della Camera, già dai primi anni ’90 in Toscana, è ora candidato al collegio uninominale al Senato di Pisa-Livorno. Una sfida non facile ma nemmeno impossibile alla luce degli ultimi sondaggi. In occasione della recente campagna referendaria sulla giustizia tributaria è stato il coordinatore dei tavoli per la raccolta delle firme in Toscana.

Onorevole Potenti, cosa farà il centrodestra in materia di giustizia se dovesse vincere le elezioni?
Dovrà impegnarsi per continuare a perseguire la ragionevole durata dei processi. C’è bisogno di modifiche per riavvicinare la giustizia al cittadino, a differenza di quanto avviene ora. Auspico, inoltre, che si possa arrivare ad un superamento dello sciagurato taglio delle sezioni distaccate degli uffici giudiziari operato nel 2012 e di cui scontiamo ancora le conseguenze.

Altre priorità?
Dobbiamo essere pronti ad introdurre nuove norme che possano prevenire fenomeni come quelli delle baby gang. Creare condizioni affinché sistema possa reagire a nuovi fenomeni che non hanno ancora ottenuto inquadramento normativo idoneo. Poi bisognerebbe attuare una grande riforma del diritto amministrativo per riportare effettivamente una parità tra cittadino e pubblica amministrazione, anche nel processo amministrativo. Un tema di cui si parla poco.

Durante la legislatura ha girato molto nei penitenziari toscani. Qual è la situazione e quali idee propone affinché la pena possa effettivamente avere una funzione riabilitativa?
Ritengo importante ribadire la necessità che l’esecuzione della pena venga collegata in maniera imprescindibile al risarcimento del danno e che ci sia un rapporto più diretto tra esecuzione della pena e bene giuridico tutelato dalla norma. Quindi va bene il lavoro in carcere per risarcire ma va bene anche trasformare la modalità detentiva ed espiativa della pena in funzione riparatoria.

Di cosa è più orgoglioso del lavoro svolto in questi anni in Commissione giustizia?
Penso di aver svolto un importante lavoro di segnalazione di tutte le criticità dal mondo carcerario poi sempre tradotto in interrogazioni e interpellanze. Ma mi sono anche interessato a situazioni che hanno coinvolto singoli cittadini, vicende di tanti che hanno subito ritardi e disservizi dalla giustizia. Ho sempre rivolto grande attenzione a tali fatti, cercando di scongiurare il rischio che potessero pregiudicare la vita delle persone. Il malfunzionamento del sistema giudiziario non resta sulla carta, purtroppo, ma condiziona l’esistenza delle persone. E a volte può stravolgerla e distruggerla.