Spettabile Direttore,
in nome e per conto del mio assistito, avvocato Domenico Ielo, scrivo per contestare la pubblicazione di notizie false e gravemente lesive della reputazione del mio assistito e richiedere una immediata rettifica, al fine di contenere i gravissimi danni arrecati al mio assistito.

1. Ci si riferisce all’articolo a firma di Paolo Comi dal titolo “Amara e quei legami con Pignatone e Ielo ‘scoperti’ da Fava”. Nell’articolo si riportano le seguenti parole “Fava arriva ad evidenziare in una nota i legami di Amara con i fratelli di Pignatone e di Ielo, entrambi avvocati”. Tale informazione fornisce contenuto al titolo “Amara e quei legami con Pignatone e Ielo …”. Vi sono due informazioni oggettivamente, indiscutibilmente, irrefragabilmente, univocamente, palesemente e gravemente false di cui si chiede l’immediata rettifica.

2. Prima informazione falsa: che siano mai esistiti rapporti tra il mio assistito e l’avvocato Amara. Il mio assistito in tutta la sua attività professionale non ha mai ricevuto incarichi, non ha mai avuto contatti – diretti o indiretti – e non ha mai conosciuto l’avv. Amara. Prima di averne letto sui giornali, non sapeva neanche dell’esistenza di questo signore.

3. Seconda informazione falsa: che l’esposto del dott. Fava evidenziasse “i legami di Amara con i fratelli di Pignatone e di Ielo, entrambi avvocati”. Anche questo è falso. L’esposto non contiene alcuna evidenza di tali legami. E non poteva essere diversamente, posto che legami del genere non esistono e non sono mai esistiti. Queste due false informazioni assumono una connotazione fortemente lesiva per la dignità e la reputazione del mio assistito, soprattutto per il contesto in cui sono collocate.
Cordiali saluti,

avv. Paola Iatì

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Cara Avvocata,
prendiamo volentieri atto delle sue precisazioni. Solo qualche aggiunta che può essere utile portare a conoscenza sua e anche dei lettori. In una nota datata 25 marzo 2019 ed indirizzata al Consiglio superiore della magistratura che il Riformista ha potuto leggere, il pm romano Stefano Rocco Fava scrive che “Eni spa, società cliente dell’avvocato Piero Amara, ha conferito incarichi professionali al fratello del dottor Ielo, avvocato”.

Secondo Fava si tratterebbe di una “coincidenza degna di nota considerati i noti pregressi giudiziari dell’Amara, il forte condizionamento esercitato da Amara nei confronti dei propri clienti e considerato altresì che Amara ha nominato come difensore l’avvocato Salvino Mondello, in rapporti di amicizia con il dott. Ielo che ha dovuto, anche per tale ragione, avanzare istanza di astensione rigettata dal procuratore della Repubblica per come riferito dallo stesso dott. Ielo”.

Il sostantivo plurale “legami” era, dunque, riferito al fatto che l’avvocato Domenico Ielo, fratello del procuratore aggiunto di Roma Paolo Ielo, e l’avvocato Piero Amara erano entrambi avvocati esterni dell’Eni. Giova ricordare, sul punto, che il dottor Ielo si è poi occupato dell’indagine nei confronti di Amara, indagato in coordinamento investigativo con la Procura di Messina, per la corruzione del pm di Siracusa Giancarlo Longo, commessa nell’interesse dei dirigenti di Eni imputati a Milano.

Paolo Comi