Il leader di IV: "Pd insegue 5S nel populismo giudiziario"
Caso Open, la Giunta del Senato dà ragione a Renzi: i pm fiorentini dovevano chiedere l’autorizzazione per intercettarlo
Un primo round a favore di Matteo Renzi quello andato in scena nella Giunta per le immunità del Senato. I suoi 20 membri hanno infatti dato il via libera alla relazione della senatrice di Forza Italia Fiammetta Modena che ha sollevato un conflitto di attribuzione alla Corte Costituzionale contro i magistrati di Firenze.
I pm fiorentini avrebbero infatti inserito nel fascicolo di indagine sulla Fondazione Open la chat tra Vincenzo Manes e lo stesso Renzi del 3-4 giugno 2018, quando l’ex premier era già senatore: i magistrati secondo la parlamentare forzista avrebbero dovuto chiedere prima una formale autorizzazione al Senato.
A votare a favore della relazione della Modena sono stati 14 senatori, col voto compatto del centrodestra e di Italia Viva: due i voti contrari, quello dell’ex presidente del Senato Pietro Grasso e dell’ex 5 Stelle Gregorio De Falco, mentre i quattro membri di Partito Democratico e M5S si sono astenuti.
Col voto odierno la Giunta chiederà dunque all’Aula del Senato di votare sul conflitto di attribuzione per il caso Open.
Prima del voto sulla relazione di Fiammetta Modena la Giunta aveva respinto la pregiudiziale presentata da Pietro Grasso e la richiesta di nuova istruttoria presentata dalla senatrice Dem Anna Rossomando.
LE PAROLE DELLA RELATRICE MODENA – La relatrice Modena dopo il voto in Giunta che ha approvato la sua relazione si è detta “soddisfatta” dell’esito, anche se “avrei preferito sicuramente una valutazione unanime, in quanto la documentazione presentata dal senatore Renzi è stata oculatamente selezionata e la proposta non aveva ad oggetto, né poteva averla, l’immunità” per il fondatore di Italia viva, “ma la difesa delle prerogative del Senato”.
Per la senatrice, sentita dall’AdnKronos dopo il voto della Giunta, la decisione di oggi assume un significato politico preciso, non solo tecnico: “Dopo l’irrazionalità nella determinazione dei conflitti tra potere giudiziario e legislativo, è necessario ritrovare dei punti di equilibrio oggettivi senza un abbrutimento del dibattito politico”.
L’AFFONDO DI RENZI – Ben più dure le parole di Matteo Renzi dopo il voto della Giunta. Per il leader di Italia Viva col voto odierno “la Giunta per il Regolamento riconosce a larghissima maggioranza (14-2) che esiste una violazione della Costituzione da parte dei PM fiorentini Turco e Nastasi. Si tratta di una decisione fondamentale per la battaglia di civiltà che sto combattendo“.
Altre parole al vetriolo sono invece ‘dedicata’ agli ex compagni del Partito Democratico, che col loro “atteggiamento“, spiega Renzi, finiscono per astenersi “inseguendo il Movimento Cinque stelle. Quello che era un partito riformista e garantista insegue oggi Conte e i suoi adepti nel peggior populismo, quello giudiziario. Sono curioso di vedere come voteranno in aula a scrutinio palese i colleghi del Pd, ricordando i principi sui quali sono stati eletti“.
Quanto all’eventuale processo, Renzi rimarca ancora una volta che “io non chiedo di evitare il processo: chiedo solo che si sanzioni il comportamento illegittimo e incostituzionale del dottor Turco e del dottor Nastasi. Io non ho violato la legge, gli inquirenti hanno violato la Costituzione: questo è ciò che dimostrerò in tutte le sedi istituzionalmente preposte. Io non scappo dalla giustizia, io chiedo giustizia“.
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