Un alto militare russo sarebbe stato investito dai suoi stessi uomini in Ucraina, in rivolta dopo le ingenti perdite subite dal battaglione. A riferirlo è il giornalista ucraino Roman Tsymbaliuk su Facebook, sottolineando come l’unità di Medvedev avesse già perso la metà dei suoi 1500 uomini, rimasti feriti oppure uccisi.

I media britannici, citando funzionari occidentali, hanno poi diffuso la notizia del decesso. Il colonnello Yuri Medvedev, comandante della 37esima brigata motorizzata di fucilieri, sarebbe quindi morto per le gravi ferite riportate: “Crediamo sia stato ucciso deliberatamente. Questo ci dà indicazioni sul morale delle truppe russe” avrebbe riferito la fonte. 

Investito da un carro armato

“Un soldato, scegliendo un momento adatto durante la battaglia, ha lanciato il suo tank contro il comandante della brigata, colonnello Yuri Medvedev, ferendolo a entrambe le gambe. Medvedev è stato ricoverato in un ospedale in Bielorussia ed è stato decorato con l’Ordine del coraggio” si legge sul post di Tsymbaliuk, pubblicato martedì 23 marzo. Il reporter non rivela però cosa sia successo al soldato che guidava il tank.

La notizia, spiega l’AdnKronos, sarebbe parzialmente confermata da un video, condiviso dal leader ceceno Ramzan Kadyrov– fedelissimo di Putin- in cui si vede un uomo in barella, identificato appunto come Medvedev, che viene trasportato da reparti medici verso la Bielorussia. Nel filmato, uno dei guerriglieri ceceni che combatte con i russi gli chiede come sta e lui risponde: “Bene, da dove vieni?” Fonti russe avevano poi elogiato l’ufficiale, prospettando per lui una medaglia al valore e un risarcimento in denaro.

Ma ad alcune ore dall’incidente, l’Intelligence occidentale, stando ai media britannici, ne ha confermato il decesso.

Peggiora il morale dei soldati russi

La notizia dell’uccisione dell’alto militare russo indica come il malcontento delle truppe di Putin, dopo un mese di guerra, stia aumentando: i soldati sono ormai esasperati dalle gravi perdite, nonché dalla resistenza degli ucraini a cui non erano preparati. 

Intanto i numeri sulle perdite in battaglia sono sempre più gravi. Il ministero della Difesa di Mosca ha confermato 1.385 soldati uccisi e 3.825 feriti, mentre per Kiev e la Nato i morti sarebbero in realtà dieci  volte di più: tra questi anche decine di alti ufficiali. Il primo bilancio del Cremlino, risalente al 2 marzo scorso, riportava la morte di 498 soldati. Però, secondo diverse ricostruzioni di analisti occidentali, i decessi in Ucraina delle truppe russe sarebbero tra le 7mila e le 15mila.

Ieri Kiev ha comunicato la morte di un altro generale di Mosca: Yakov Ryezantsev, rimasto ucciso a Chornobaivka, a nord di di Kherson. I russi avrebbero poi lasciato sulle strade dell’Ucraina anche molti tank e altri mezzi corazzati. Dei 120 Gruppi tattici di battaglione con cui aveva iniziato la guerra, secondo le autorità occidentali almeno una ventina non sarebbero più operativi.

Una situazione di evidente difficoltà, che però gli alti comandi di Mosca non sembrano intenzionati a riconoscere. Intanto ai soldati è stata indicata la data del 9 maggio per la fine del conflitto, come riportato da Sky News: è il giorno in cui la Russia celebra la ‘giornata della vittoria’ in memoria della capitolazione della Germania nazista durante la seconda guerra mondiale. 

Redazione

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