Il rischio di una scissione all’interno del Movimento 5 Stelle si fa sempre più concreto, abbandonando i retroscena politici per entrare nel concreto, con parole di fuoco e ultimatum. Davide Casaleggio, il figlio di quel Gianroberto cofondatore del Movimento assieme a Beppe Grillo, è ormai ai ferri corti con l’ala governativa pentastellata rappresentata in primis da Luigi Di Maio, minacciando apertamente di abbandonare la nave e portarsi via non solo la piattaforma Rousseau, che il M5S usa per la sua ‘democrazia interna’, ma anche il simbolo.

Secondo un retroscena de La Stampa, Casaleggio jr sarebbe pronto a portare tutti in tribunale. La questione centrale sarebbe proprio il blog, lì dove il rapporto tra il presidente dell’Associazione Rousseau e i big del Movimento è definitivamente esploso. Nei giorni scorsi una lettera furiosa di Casaleggio jr, pubblicata sul ‘sacro blog’ nell’undicesimo compleanno del Movimento, ha aperta la battaglia: ““Garantiremo le attività che verranno richieste dal capo politico”. Ma, avverte, “qualora, per qualche motivo, si avviasse la trasformazione in un partito, il nostro supporto non potrà più essere garantito”. Via la piattaforma, via i servizi, via i dati.

In risposta arriva un contro-comunicato del comitato di garanzia, dove siede tra gli altri anche il reggente Vito Crimi (assieme a Giancarlo Cancelleri e Roberta Lombardi), che di fatto dà dell’abusivo a Casaleggio per l’uso del sito. Tutto risolto? Niente affatto, perché il presidente di Rousseau torna a farsi sentire rivendicando come il Blog delle Stelle “è il blog ufficiale sia del M5S che dell’Associazione Rousseau. Davide Casaleggio, in quanto presidente dell’Associazione Rousseau, è pienamente titolato a pubblicare i suoi articoli sul Blog”.

Casaleggio dovrebbe contare sull’appoggio di uno sparuto gruppo di fedelissimi, tra cui ovviamente il pasdaran Alessandro Di Battista, l’ex ministra Barbara Lezzi, l’europarlamentare Ignazio Corrao, Max Bugani, consigliere di Virginia Raggi. Tra le persone di riferimento di Casaleggio manca Beppe Grillo: appare infatti quantomeno improbabile che il comitato di garanzia abbia rivolto le parole di fuoco contro il presidente di Rousseau senza una via libera del fondatore.

Sulla reale proprietà di simbolo e blog a mettere paura nel gruppo parlamentare pentastellato sono le parole di Marco Canestrari, esperto informatico un tempo fedelissimo di Casaleggio-Grillo e ora tra i più critici: “Il blog è assolutamente di proprietà di Casaleggio”.  Per il Fatto Quotidiano, giornale vicinissimo ai 5 Stelle, Casaleggio “reputa di avere diritti anche sullo stemma, anche per aver depositato gli atti della nuova associazione. E ovviamente dall’altro fronte negano, con forza. Ma su tutto incombe sempre il nodo principale, cioè il mantenimento del vincolo dei due mandati. La vera partita tra la casa madre di Milano, che vorrebbe azzerare una classe dirigente e ripartire con un capo politico, cioè Alessandro Di Battista, e i maggiorenti del Movimento, che vogliono ridiscutere anche quel totem e costruire un progetto politico guardando a sinistra”.