Esteri
Help2030 rivoluziona il soccorso umanitario
Si chiama “Help2030” ed è il programma umanitario sostenuto dalla Mediterraneum Foundation, fondazione ed ente di ricerca italiano impegnato nella creazione di ponti per il dialogo e la collaborazione universale. Help2030 è l’acronimo di Humanitarian Emergency Logistic Platform (Piattaforma logistica di emergenza umanitaria, ndr).
“Questo progetto riassume i princìpi fondamentale del mondo che vogliamo, declinando sostenibilità ambientale, solidarietà ed equità sociale rispetto ai temi del soccorso umanitario”, spiega Gennaro Damato, presidente della Fondazione. “Help2030 è un’iniziativa ambiziosa – continua Damato – che vuole rivoluzionare le operazioni di emergenza e di aiuto globali attraverso l’impiego di un velivolo innovativo a volo autonomo, della categoria VTOL in fase di progettazione da parte di un pool di imprese hi tech che hanno come base principale la Svizzera. Il velivolo è parte integrante di una strategia d’intervento che sarà in grado di creare un cambiamento di paradigma nella logistica umanitaria fornendo un supporto rapido, conveniente e versatile alle aree remote e colpite da disastri in tutto il mondo”.
Le principali criticità del soccorso umanitario risiede nei tempi di risposta ritardati e nelle difficoltà a dover intervenire su terreni difficili, trovandosi spesso con sistemi di infrastrutture danneggiati: “spesso sono necessari giorni per organizzare e dispiegare le operazioni di soccorso – riflette il presidente di Mediterraneum Foundation – e in questo lasso di tempo la situazione può peggiorare rapidamente ed è altissimo il rischio di aggravare il bilancio in termini di perdite di vite umane”. “Perché abbiamo intrapreso questa strada?” – è la domanda retorica che si pone il presidente della Mediterraneum Foundation: “La risposta è semplice. Stiamo vivendo un’era di profonde trasformazioni sul piano ambientale e sociale. Disastri naturali e crisi umanitarie aumentano in frequenza e intensità. È necessario ripensare a come organizzare i meccanismi di risposta, creando delle filiere proattive in grado di assicurare criteri di pronto intervento rapidi, efficienti e flessibili. Nel mondo delle complessità, la sfida del soccorso umanitario è un settore che si sta rivelando quanto mai critico. I metodi tradizionali spesso falliscono a causa di sfide logistiche, costi elevati e ritardi nell’implementazione”.
Con il progetto “Help2030” lavoriamo per colmare questo divario – spiega sempre Damato – “perché saremo in grado, in tempi brevi di introdurre una soluzione innovativa basata su tecnologia all’avanguardia. Questo approccio ci consentirà di migliorare le operazioni di aiuto globale e creare una rete globale in grado di stabilire un nuovo standard per il modo in cui il mondo risponde alle crisi, salvando vite umane e costruendo comunità più resilienti”. A lungo termine, l’obiettivo del progetto umanitario lanciato dalla Mediterraneum Foundation è mettere in campo una flotta di 200 aerei, strategicamente distribuiti nei continenti e nelle regioni chiave. “Un simile dispiegamento logistico – conclude Damato – garantisce che qualsiasi area abitabile del pianeta possa essere raggiunta entro 12 ore”.
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