La guardia di finanza era a conoscenza che Luca Palamara avrebbe incontrato Cosimo Ferri la sera dell’8 maggio dello scorso anno. Non ci sarebbe stata alcuna “casualità”. La circostanza, clamorosa, sarebbe stata “occultata” dal Gico della Capitale, che ha svolto le indagini nei confronti dell’ex presidente dell’Anm, ai magistrati di Perugia, titolari del fascicolo. La Sezione disciplinare del Csm, come si ricorderà, aveva dichiarato l’utilizzabilità delle intercettazioni mediante il trojan effettuate nella notte tra l’8 e il 9 maggio 2019 all’hotel Champagne dove si discusse del futuro procuratore di Roma. La conversazione delle ore 19:13 dell’8 maggio del 2019 con la quale Palamara e Ferri decidevano di incontrarsi sarebbe stata ascoltata e trascritta “solamente” il giorno successivo alle ore 11.00. Ciò è quanto attesta il maggiore Fabio Di Bella del Gico di Roma, il reparto prediletto dall’ex procuratore Giuseppe Pignatone, nell’informativa del successivo 17 maggio destinata ai pm del capoluogo umbro.

Di Bella scrive ai magistrati che l’8 maggio del 2019 veniva registrata una conversazione telefonica fra Palamara e Ferri “inerente la programmazione dell’incontro registrato”. «In proposito – prosegue Di Bella – la predetta conversazione telefonica era oggetto di ascolto e di trascrizione, da parte di questa pg, solamente in data 9 maggio 2019 alle ore 11.00. Tanto si rappresenta in relazione a quanto disposto dalla S.V. con provvedimento datato 10 maggio2019». Provvedimento, quest’ultimo, con cui i magistrati di Perugia mettevano paletti all’ascolto dei parlamentari: «Laddove da elementi certi (dalle intercettazioni telefoniche o telematiche) in essere nei suoi confronti vi emerge che Palamara sia prossimo ad incontrare un parlamentare (ad esempio prenda un appuntamento con un parlamentare o conversando con un terzo emerga con certezza la presenza di un parlamentare o altro soggetto – sottoposto al regime autorizzatorio speciale) sarà vostra cura NON attivare il microfono, trattandosi in tal caso, non più di intercettazione indiretta casuale di un parlamentare».

L’ascolto tardivo, per la Sezione disciplinare e prima ancora per le Sezioni unite della Cassazione che si erano pronunciate nella fase cautelare, aveva giustificato la “casualità” della captazione. Ci sono, però, due conversazioni precedenti che fanno venir meno la “casualità” dell’ascolto. La prima è del 7 maggio 2019 alle ore 23:19, classificata dallo stesso Di Bella “molto importante”, in cui Palamara parla con Luigi Spina, all’epoca consigliere del Csm. Questa la trascrizione integrale.

Palamara: “eh… allora tu domani sera damme la cosa….poi, domani sera…. l’unico problema che abbiamo io e Cosimo (Ferri, ndr)..”

Spina: “domani sera dobbiamo vederci co… eh dimme….”
Palamara: “è che vuole venì pure Luca (verosimilmente Lotti, deputato Pd, ndr) …e io Luca domani sera non lo vorrei fa venì ….ma Morlini (Gianluigi, consigliere del Csm, ndr) te lo porti domani?”

Spina: “eh me lo devi di te… noi siamo da Salzano (verosimilmente Francesco, avvocato generale in Cassazione, ndr) …che c’ha amica della Taverna dei Gracchi”.

Palamara: “si, si, lo so, io gli ho detto di no, che non ci sto….coprimi
eh…ricordati….”

Spina: “sì”
Palamara: “dai”

Spina: “eee …. se devo venì, me lo porto….se devo venì solo io…”

Palamara: “se vieni tu, a me che viene Luca non me ne frega un cazzo….(inc) bene a me…..”

Spina: “se devo venì, io vengo sia da solo sia con Morlini…(inc) dobbiamo decidere se… massacrarlo….”

Palamara: “perché Cosimo, l’unico problema che si poneva è di venì con Luca ….forse pure per Lepre (Antonio, consigliere del Csm, ndr) …vabbè questo è il (inc)… allora domani glielo dico a coso”.

L’altra conversazione, classificata “importante” da Di Bella, è dell’8 maggio 2019, ore 15:27: “Palamara al telefono…. si vedranno nei pressi del Csm con Antonio, Cosimo e lui (la persona al telefono)”. Di Bella, nell’informativa del 17 maggio, non indica queste due conversazioni e, di conseguenza, non indica quando siano state trascritte. “L’omissione” di Di Bella sembra funzionale a far apparire la casualità dell’intercettazione e quindi la corretta esecuzione delle linee guida del 10 maggio dei pm di Perugia. Di Bella, infatti, riporta ai magistrati umbri soltanto una delle tre conversazioni intercettate dalle quali risultava con largo anticipo l’incontro dell’hotel Champagne e tra le tre sceglie quella dell’8 maggio 2019 delle ore 19:13, trascritta il giorno dopo, quindi successivamente all’incontro.

Dalle conversazioni omesse da Di Bella appare, invece, evidente che la programmazione dell’incontro dell’hotel Champagne era stata captata 24 ore prima, esattamente il 7 maggio 2019 ore 23.19, così come era stata captata la presenza sicuramente di Ferri e forse anche di Lotti, poiché quest’ultimo non era gradito ad alcuni partecipanti tra i quali Palamara. La conferma dell’incontro si ha, allora, nella seconda captazione, quella delle 15:27 dell’8 maggio 2019, circa otto ore prima, nella quale viene data per sicura la presenza di Ferri. Durante il processo a Palamara nessuno ha chiesto a Di Bella chiarimenti su queste due conversazioni.