In rete si diffonde una battuta: “Voti Calenda, quindi voti Raggi”. Qual è il senso? Il consiglio comunale di Roma ha votato per la decisione di assegnare la Presidenza della Commissione Speciale Expo 2030 all’ex sindaca Virginia Raggi. Una decisione “semplicemente folle: non solo per l’inadeguatezza e la conclamata incompetenza di cui ha dato prova nel suo mandato da sindaco, ma anche perché le sue posizioni no vax sono inaccettabili in un momento in cui le istituzioni sono impegnate in un grande sforzo collettivo per uscire dalla pandemia attraverso la campagna vaccinale”, come dichiarano Valerio Casini e Francesca Leoncini, esponenti di Italia Viva all’interno del gruppo consiliare Lista Civica Calenda Sindaco in Assemblea capitolina. 

“Consideriamo inconcepibile che dopo cinque anni disastrosi alla guida della Capitale e dopo che, da Sindaca non ha avuto esitazioni ad affossare la candidatura della città di Roma alle Olimpiadi, la Raggi possa ancora rappresentare la Capitale d’Italia alla presidenza della commissione che promuoverà la candidatura ad ospitare un grande evento internazionale come Expo 2030″. 

“Ed è stato molto triste essere tenuti completamente all’oscuro di un accordo in tal senso che coinvolto anche la lista Calenda e scoprire di essere stati assegnati alla commissione Expo dalla stessa lista senza che nessuno ci avesse informato – aggiungono i consiglieri – . Evidentemente qualcuno aveva fatto i conti senza l’oste. Legittimo accordarsi per ottenere la poltrona di Presidente della commissione Giubileo per un esponente di Azione. Inaccettabile invece votare per la candidata sindaca contro la quale ci si è candidati e che ci si è impegnati davanti ai romani a non sostenere in nessun caso”. 

“A differenza dei nostri colleghi consiglieri della Lista Calenda, ci siamo sottratti a questa decisione assolutamente sbagliata, comunicando alla Presidente del Consiglio comunale che eravamo stati indicati come membri a nostra insaputa e che quindi non avremmo partecipato alla votazione di incoronazione della Raggi. Dopo che ci siamo candidati ripetendo che non saremmo mai stati alleati né con la Raggi né con i Cinque Stelle, dopo che i Romani l’hanno mandata a casa, è surreale far rientrare dalla finestra la Raggi con un ruolo strategico attraverso i voti della Lista Calenda, perché c’è da tutelare l’accordo fatto per un’altra posizione. Abbiamo detto: no, grazie”, concludono Casini e Leoncini.

Aldo Torchiaro

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