A poco più di una settimana dal voto il leader di Azione Carlo Calenda scrive una lettera agli “amici” del Partito Democratico: un appello per l’area progressista del Paese. “Cari Amici del Pd, la scelta che dovete compiere non è quella tra Conte e Calenda, ma tra populismo e riformismo”, ha scritto l’ex ministro nella lettera pubblicata dal quotidiano Repubblica. “Esiste una sola scelta da compiere: progressisti o populisti”.

Calenda ha stracciato un’alleanza con il Pd pochi giorni dopo l’accordo con il segretario dem Enrico Letta. Non si poteva tenere tutto dentro, con Sinistra Italiana, i Verdi e +Europa: il riformismo, il populismo e il moderatismo secondo l’ex ministro che ha strappato ed è corso da Matteo Renzi, leader di Italia Viva ed ex Presidente del Consiglio, e ha formato il Terzo Polo. Alle politiche l’alleanza ottenuto il 7,8% che secondo il sondaggio SWG per La7 pubblicato ieri è salito all’8,3% in una settimana.

I dem si apprestano a una resa dei conti, l’ennesima svolta, un nuovo punto e a capo dopo il 19,1% racimolato alla Camera. Giovedì 6 ottobre si terrà la Direzione, primo step di un cammino che porterà al Congresso del nuovo Partito Democratico. Un cammino “inclusivo e aperto che vada alla radice dei problemi e affronti le sfide che stanno di fronte alla nostra comunità. E per poi scegliere di conseguenza chi ci guiderà in futuro” aveva scritto Letta. Ed è proprio alla ripartenza che si riferisce Calenda.

Che senza girarci per un momento attorno nella sua lettera tira subito in ballo questa sorta di convitato di pietra: il Movimento 5 Stelle che “non è un partito progressista, non lo è mai stato e mai lo sarà. Nasce come replica del partito dell’uomo qualunque e prende voti proponendo le stesse soluzioni. Conte non parla di scuola e sanità, due pilastri del welfare ridotti a brandelli, ma di bonus e sussidi. Non parla di transizione energetica, ma spaccia illusioni che servono a mascherare i ‘no a tutto’. Non chiede processi equi e rapidi, ma pratica il giustizialismo e solletica la convinzione che ‘è tutto un magna magna’. Il voto dei 5S al Sud rappresenta la condanna del meridione all’assistenzialismo, e la sconfitta di ogni possibilità di riscatto. Il populismo dei 5S si salda poi con una parte della sinistra massimalista anche in politica estera attraverso un ‘neutralismo di comodo’, che li porta ad essere nei fatti fiancheggiatori di Putin”.

Per Calenda manca nella proposta del M5s “l’emancipazione”, la possibilità di una vita dignitosa attraverso lavoro e istruzione. È invece sulla ricostruzione di un welfare funzionante che si basa la proposta del Terzo Polo. L’ex ministro ha elencato i casi del rigassificatore di Piombino e del termovalorizzatore di Roma. La postura sul reddito di cittadinanza è meno estrema rispetto ad altre volte – Iv aveva proposto lo scorso giugno un referendum per abolirlo. “Non abbiamo chiesto di abolire il reddito di cittadinanza ma di dare spazio alle agenzie private nella formazione e nelle offerte di lavoro. Le imprese italiane cercano 500.000 lavoratori, i percettori del reddito di cittadinanza che possono lavorare sono il primo bacino a cui attingere. Cosa c’è di retrivo in questo programma? Quali sono gli elementi conservatori o destrorsi?”.

La lettera è un vero e proprio invito a fare “questa battaglia” insieme, a prendere l’opposizione come una grande opportunità, da non sprecare con campi larghi che “non esistono” da costruire. “Il nostro obiettivo non è mai stato cancellare il Pd. L’Italia ha bisogno di un grande partito socialdemocratico, così come ha bisogno del partito liberaldemocratico che stiamo costruendo. Ma se il nodo dell’alleanza con i 5S e con i loro emuli postcomunisti non verrà sciolto prima del congresso sarà del tutto inutile cambiare faccia affinché nulla cambi. Dobbiamo recuperare il consenso al Sud percorrendo la strada più dura. Spiegando che non c’è futuro nella carità di Stato e convincendo che cultura, istruzione e lavoro sono l’unica via per un vero riscatto sociale.

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Giornalista professionista. Ha frequentato studiato e si è laureato in lingue. Ha frequentato la Scuola di Giornalismo di Napoli del Suor Orsola Benincasa. Ha collaborato con l’agenzia di stampa AdnKronos. Ha scritto di sport, cultura, spettacoli.