Alla faccia della “riduzione delle attività militari” come Mosca chiama la via verso il cessate il fuoco (che non arriva). Kiev e Chernihiv continuano a essere oggetto di bombardamenti aerei russi. Kiev ha annunciato di aver ripreso il controllo della centrale nucleare di Chernobyl. Joe Biden ha chiesto l’intervento di mediazione di Pechino, richiesta per ora ignorata. Biden ha anche promesso di utilizzare un milione di barili di petrolio al giorno per sei mesi allo scopo di tentare di abbassare il costo.

Secondo Kiev molti dei militari russi sono stati esposti a radiazioni. Perplessità sui decreti di Putin sul gas. I governi europei si dicono compatti nel rifiutare quello che chiamano “il ricatto” di Vladimir Putin di pagare in rubli le forniture di gas e stanno valutando quali siano le vere intenzioni del Cremlino a riguardo. Da una riunione di ambasciatori europei ieri mattina è uscita la linea dell’imporre, tutti i 27, il rispetto alla lettera dei contratti stipulati. Quindi si dovrebbe pagare solo nelle valute previste, euro o dollari.

Gazprom ha iniziato a notificare ai clienti il nuovo meccanismo per i pagamenti del gas dando indicazioni tecniche per la conversione dei pagamenti in rubli: “Poiché la società russa Gazprom è incondizionatamente e pienamente assoggettata alla legge russa ed è un partner responsabile e continuerà ad esportare gas ai clienti in maniera sicura”. La via d’uscita per clienti occidentali e per il Cremlino potrebbe contemplare la richiesta russa ai clienti di aprire un doppio conto, uno in valuta e uno in rubli, in Russia. Così chi paga, paga in euro e chi incassa, incassa in rubli. Il punto è stabilire con chiarezza chi si accolla le oscillazioni di valore del rublo. Mosca accusa Kiev di un attacco in territorio russo e minaccia ritorsioni. L’Ucraina smentisce.