Compie 7 anni oggi la legge che ha introdotto le Unioni Civili nel nostro Paese: il 5 giugno 2016, infatti, durante il Governo di Matteo Renzi, dopo una lunga battaglia parlamentare – e non solo – entrò in vigore la 76/2016, cosiddetta Legge Cirinnà, che regola le unioni fra persone dello stesso sesso e disciplina le convivenze.

Dopo un lungo dibattito, che coinvolse non solo le Aule parlamentari, ma anche e soprattutto l’opinione pubblica, la Camera diede il via libera alla legge l’11 maggio 2016, con 372 voti favorevoli, 51 contrari e 99 astenuti. Il 21 maggio di quell’anno la legge venne pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale, per poi divenire operativa dal 5 giugno successivo.

Fonte Istat, nel 2017 vennero celebrate 4.376 unioni civili, nel 2018 2.808, l’anno successivo 2.297, nel 2020 1.539 e, per finire, nel 2021 le unioni civili registrate sono state 2.148. Numeri che ci dicono che, dopo un picco iniziale, le unioni civili si mantengono stabili per numero di celebrazioni. Sempre secondo l’Istat, fino al 2020, le regioni in cui sono state registrate più unioni civili sono state il Lazio e la Lombardia, seguite da Emilia Romagna e Toscana: Lombardia in testa con il 25%, a seguire Lazio (15,1%), Emilia-Romagna (10,0%) e Toscana (9,4%).

7 anni, dunque, da un traguardo raggiunto nell’ambito dei diritti civili: una legge che segnò una svolta, per il nostro Paese.

Cristina Cucciniello

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