Il governo della città tra sprechi e conti in rosso
Vigili a rischio licenziamento a Napoli, il Comune ha dimenticato di rinnovare i loro contratti

La notizia data dal quotidiano la Repubblica del probabile licenziamento di 144 agenti di polizia municipale del Comune di Napoli, assunti a tempo determinato fino a ottobre prossimo, in forza di un concorso pubblico, perché non ci sono «segnali di ulteriori stanziamenti» è davvero da brividi. In una città segnata dalla drammatica crisi del post pandemia, il Comune, che ha visto negli ultimi anni ridurre di un terzo e invecchiare il suo personale e quasi azzerati i servizi erogati, è, oggi più che mai, senza guida, con buona parte dei suoi assessori (Clemente, Del Giudice, Gaudini e altri) dimessisi per candidarsi altrove.
Il tutto mentre il sindaco, ormai stabilmente in Calabria con il suo staff, cerca uno strapuntino e un’indennità da consigliere regionale. Ebbene, 144 nuovi vigili urbani, giovani, motivati e che hanno già dato prova di spirito di servizio e abnegazione rischiano di essere «licenziati in tronco» perché nessuno si è preoccupato di programmare i provvedimenti e gli atti amministrativi indispensabili per la proroga dei loro contratti. Da queste pagine lo sosteniamo da mesi: meglio arrivare a una crisi amministrativa e a un commissariamento del Comune (che avrebbe imboccato il difficile e impervio percorso del risanamento dell’ente, garantendo la gestione ordinaria) che la drammatica «vacatio» amministrativa e l’assoluta irresponsabilità che i cittadini sopportano da tempo.
Inevitabile che non ci siano, allo stato, risorse per nuovi contratti d’assunzione con un Comune, di fatto, in dissesto, con le riscossioni dei tributi comunali ridotti al lumicino (come ricordava ieri sul Riformista l’avvocato, ex vicesindaco Marone), con lo straordinario patrimonio immobiliare del Comune che non garantisce nemmeno più i fitti mensili, producendo sprechi e diseconomie allarmanti, e con le partecipate dell’ente di fatto in disarmo che hanno contribuito al disastro dei conti. Una giunta e un sindaco nel pieno delle proprie funzioni avrebbero dovuto a ogni modo. e già da tempo, avviare un proficuo confronto con il Ministero dell’economia e delle finanze e con la Funzione pubblica per superare gli ostacoli di ordine finanziario e burocratico e per permettere ai giovani agenti della polizia urbana di dare continuità alla propria preziosa opera. Ve ne erano tutte le condizioni, soprattutto in ragione delle risorse del Recovery Fund, di cui soprattutto i grandi Comuni potranno disporre dai prossimi mesi.
È quindi da sottoscrivere in toto l’appello che le organizzazioni sindacali hanno sottoposto ai candidati sindaco per incoraggiarli a intraprendere tutte le iniziative utili affinché 144 volenterosi e tenaci agenti della polizia urbana non siano licenziati, con conseguenze gravi per le loro famiglie e per l’intera città in termini di riduzione di servizi di straordinario rilievo in relazione alla sicurezza urbana, alla disciplina del traffico e della mobilità e alla prevenzione e repressione delle attività illegali sul nostro territorio. L’immobilismo e la paralisi amministrativa di questi mesi hanno già prodotto effetti nefasti sulla qualità della vita dei napoletani. Ora le energie sane, la stampa democratica, il civismo, le forze sociali e i sindacati si mobilitino per evitare che da qui a ottobre la città e il Comune si trasformino in un deserto e in un inferno urbano. Attendere disarmati e imbelli le prossime elezioni potrebbe essere estremamente rischioso!
© Riproduzione riservata