Concludendo con il pessimismo della ragione, che credo sia utile per il Paese, questa paura alimentata dal potere costituito – per usare il mio linguaggio, alimentata dal Capitale, come cultura oppositiva rispetto alle culture della eguaglianza e della solidarietà – insomma, questa cultura della paura usata dal sistema contro qualsiasi ipotesi di trasformazione e di cambiamento entra in collisione imprevedibilmente con lo stesso potere costituito nella sua dimensione economica.

La paura ha alimentato le chiusure che, sopportate in un primissimo tempo per lisciare il pelo alla bestia, diventano un ostacolo alla ripresa dell’attività produttiva e del funzionamento dell’economia. I grandi poteri economici si sono dovuti mobilitare contro la paura e hanno dovuto chiedere un cambiamento di rotta.

E così da parte della principale struttura servile di questo potere, ovvero le comunicazioni di massa, comincia ad avvertirsi l’esigenza di mettere da parte l’allarmismo e avvicinarsi razionalmente al problema da affrontare.

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Politico e sindacalista italiano è stato Presidente della Camera dei Deputati dal 2006 al 2008. Segretario del Partito della Rifondazione Comunista è stato deputato della Repubblica Italiana per quattro legislature ed eurodeputato per due.