“Voi parlate sempre di poltrone. Non è importante dire non essere interessati alla poltrone, ma starci seduti con disciplina e onore”. E’ la replica del premier Giuseppe Conte al discorso del leader di Italia Viva Matteo Renzi. Dopo una giornata caldissima, il Senato si avvia al voto di fiducia con il presidente del Consiglio consapevole che “c’è un problema di numeri della maggioranza e se questi numeri non ci sono questo governo va a casa, non va avanti”.

IL PROGETTO – “Noi abbiamo chiesto di aderire a un progetto, sulla base scelte chiare e valoriali. Certo è un progetto che ha un perimetro già delimitato, un solido dialogo sperimentato già da almeno tre forze di maggioranza ma ben aperto a chi vuole migliorarlo, a chi vuole portare un contributo di idee e progetti, di impegno leale e definire con noi un patto di fine legislatura”.

‘RECOVERY NON IN CANTINA OSCURA’ – Nel suo discorso di chiusura, Conte ha voluto puntualizzare alcuni aspetti del suo Esecutivo criticati dal partito di Renzi. “Voglio dire una cosa: a me non sembra che quando noi abbiamo trattato di temi concreti non si sia trovata una soluzione. Il Recovery  non è stato elaborato in qualche oscura cantina di Palazzo Chigi ma in incontri bilaterali con tutti i ministri, compresi quelli di Italia Viva. La bozza che voi avete voluto distruggere mediaticamente era solo un primo confronto, ne avremmo poi discusso successivamente”.

“IV STRADA AGGRESSIONE” – Rivolgendosi sempre a Italia Viva, Conte spiega: “Quando si sceglie la via del dialogo, del confronto, ho difeso spesso le vostre ragioni anche contro le opinioni di altre forze politiche. Non avete mai trovato le porte chiuse ma a un certo punto avete scelto la strada dell’aggressione, dell’attacco mediatico, parlando fuori e non qui dentro. Noi lo accettiamo ma possiamo dire che forse non è la scelta migliore per il bene del Paese”.

MES E DEBITO PUBBLICO – “Sul Mes – aggiunge Conte – è chiaro che la questione è divisiva però aggiungiamo pure che per stanziare risorse aggiuntive per la sanità, stanziate già nel Recovery, in altri decreti e nella legge bilancio), dovremmo aumentare il debito pubblico”. Rivolgendosi a Italia Viva attacca: “Avete contribuito al miglioramento del recovery fund e poi non l’avete accettato perché non c’era il Mes”.

40 GIORNI PERSI – “Il risultato della vostra azione – prosegue Conte – è stato quella di bloccare il Recovery per 40 giorni, forse avremmo potuto rincontrarci in una ventina di giorni e dare prima al Paese la versione aggiornata, migliorata, con il vostro contributo ma anche delle forze di maggioranza, perché in una maggioranza si discute tutto insieme”.

L’APPELLO – “Se ci darete la fiducia subito dopo valuteremo un tema su cui stavamo già discutendo: come rinforzare la squadra di Governo” ha aggiunto Conte.

ASTENSIONE IV – Immediata la replica dell’ex ministra Teresa Bellanova: “Per tutte le non verità ascoltate nella sua replica, comunico a lei e a quest’aula che il nostro sarà un voto di astensione” annuncia la senatrice di Italia Viva in una dichiarazione di voto sulla fiducia al governo.  “Lei non è stato adeguato. Assistiamo alla metamorfosi di un arbitro che diventa giocatore. Si può aprire una crisi di governo nel mezzo di una pandemia? Domanda legittima ma fuorviante. Può un governo davanti a una pandemia che non accenna a recedere e fare dell’emergenza l’unica cifra – aggiunge -. Non può essere solo fronteggiare l’emergenza a tenere insieme un governo. Deve essere una visione di futuro a dire se un governo può guidare il Paese” e “tutto questo nel suo discorso desolatamente manca”.

Redazione

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