È arrivata al 110esimo giorno la guerra in Ucraina. E potrebbe essere arrivato il momento dell’assedio decisivo a Severodonetsk dove prosegue l’attacco dei filorussi all’impianto Azot dove sono asserragliati soldati ucraini e civili e dove è scoppiato un incendio. Secondo quanto riferito da una fonte anonima dell’amministrazione statunitense al Washington Post è probabile che la Russia si impadronirà di tutta la regione di Lugansk nelle prossime settimane. A fare la differenza nel Donbass sono stati l’artiglieria e gli apparati per la guerra elettronica russi.

Il viceministro degli Esteri Senik ha annunciato: “Il grano sarà esportato attraverso Polonia e Romania”. Sull’apertura di nuovi corridoi il presidente turco Recep Tayyip Erdogan ha annunciato un colloquio con il presidente russo Vladimir Putin e un altro con il presidente ucraino Volodymyr Zelensky. La polizia di frontiera polacca ha segnalato intanto l’ingresso nel Paese di oltre quattro milioni di rifugiati ucraini dall’inizio del conflitto.

Dopo l’addio di McDonald’s al mercato russo, i ristoranti che appartenevano alla multinazionale americana sono stati ribattezzati ”Vkousno i tochka” (Delizioso. E basta). Il titolare dell’azienda, il russo Alexandre Govor, ha garantito che manterrà il posto di lavoro ai 51mila dipendenti.

La diretta

ORE 14:00 – INCROCIATORE RUSSO AL LARGO DELLA PUGLIA – Secondo il sito di monitoraggio militare ItaMilRadar l’incrociatore russo Varyag si trova al largo della Puglia.

 


ORE 13:45 – KIEV: “1.500 CIVILI UCCISI SOLO NELLA REGIONE DI KIEV” – Oltre 1.500 civili sono stati uccisi nella regione di Kiev durante l’occupazione russa e 1.200 corpi non sono ancora recuperati, per il 75% uomini, il 2% bambini e il resto donne. I dati sono stati riportati dal capo della polizia nazionale ucraina (Npu) Igor Klymenko in un’intervista a Interfax-Ucraina. “Abbiamo ricevuto segnalazioni da tutto il Paese e aperto un procedimento penale per la morte di oltre 12mila persone trovate soprattutto nelle fosse comuni”. Per Klymenko è troppo presto per parlare di cifre definitive, soprattutto per quello che riguarda le fosse comuni.

ORE 13:00 – PARTITA LA DISTRIBUZIONE DI PASSAPORTI RUSSI A KHERSON – Le autorità collaborazioniste insediate dalle forze militari russe a Kherson occupata hanno iniziato a distribuire i passaporti russi, grazie a una procedura record per un decreto firmato da Putin il mese scorso. Sabato sono stati consegnati i primi 23 documenti ad altrettanti residenti della città del sud est dell’Ucraina, rende noto la Tass.

ORE 12:30 – POLONIA: “MACRON, SCHOLZ E DRAGHI NON PRESSINO KIEV” – Il ministro degli Esteri polacco ha chiesto ai leader di Francia, Germania e Italia di non mettere pressioni all’Ucraina per fare concessione alla Russia. Business Insider in Germania ha confermato che il cancelliere tedesco Scholz dovrebbe recarsi a Kiev giovedì prossimo.

ORE 12:00 – KIEV: “UCCISI 288 BAMBINI DALL’INIZIO DELL’INVASIONE” – Secondo l’ufficio del procuratore generale di Kiev citato da Ukrinform sono 288 i bambini in Ucraina dall’inizio dell’invasine, oltre 527 quelli feriti.

ORE 11:50 – EX PREMIER RUSSO KASYANOV: “IL PUTIN CHE CONOSCEVO ERA DIVERSO” – “Il Putin che conoscevo era diverso”. Parla così in una intervista concessa all’Afp Mikhail Kasyanov, ex premier russo che lavorò con lo Zar tra il 2000 e il 2004.

L’ex premier 64enne, ha ammesso che, come molti russi, non credeva che si sarebbe arrivati alla guerra in Ucraina. La svolta era stata il 21 febbraio, quando Putin convocò gli uomini del suo Consiglio di Sicurezza facendo trasmettere in tv la riunione. “Quando ho visto quell’incontro, ho finalmente capito che sì, ci sarebbe stata una guerra. Conosco queste persone e guardandole ho visto che Putin non era sé stesso. Non dal punto di vista medico, ma politico”.

Attualmente Kasyanov non si trova in Russia, che ha lasciato dopo l’invasione. Dopo il licenziamento del 2004, Kasyanov si è unito all’opposizione fondando il Partito della Libertà del Popolo.

ORE 11 – ZELENSKY: “NEL DONBASS SI COMBATTE PER OGNI METRO, ABBIAMO BISOGNO DI SISTEMI DI DIFESA MISSILISTICA” – La Russia sta schierando forze di riserva nel Donbass per sostenere l’assalto alla città di Severodonetsk, “dove sono in corso combattimenti molto feroci letteralmente ad ogni metro”, così come a Lysychansk, Bakhmut e in altre aree.

Lo ha detto nel suo tradizionale discorso video nella notte il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, che ha affermato che la Russia sta schierando nella regione orientale del Donbass “coscritti poco addestrati e raccolti con una mobilitazione segreta”.

Zelensky ha rinnovato l’appello per nuove armi, chiedendo agli alleati moderni sistemi di difesa missilistica per il suo Paese, affermando che dall’inizio dell’invasione sono stati lanciati dai russi più di 2.600 missili da crociera. Il riferimento è a sistemi antimissile come l’Iron Dome israeliano o come le batterie americane Patriot.

ORE 10:30 – FILORUSSI DI SEVERODONETSK: “UCRAINI SCELGANO TRA RESA O MORTE” – Le forze ucraine sono bloccate a Severodonetsk e “quelle unità militari ucraine che sono li’ hanno due opzioni: seguire l’esempio dei loro colleghi e arrendersi, o morire. Non hanno altra opzione”. Lo ha detto in un incontro con la stampa, come riporta Ria Novosti, il vice capo del dipartimento della Milizia popolare della sedicente Repubblica Popolare del Donetsk Eduard Basurin.

Secondo lui, ieri i soldati delle Forze armate ucraine hanno fatto saltare in aria l’ultimo ponte che collegava Severodonetsk con Lisichansk , e ora non possono lasciare la città.

ORE 9:35 – RUSSIA ACCOGLIE SFORZI DI MEDIAZIONE DEL VATICANO SUL CONFLITTO –  La Russia accoglie con favore gli sforzi di mediazione della Santa Sede nel conflitto in Ucraina. Lo afferma in un’intervista a Ria Novosti il direttore del Primo dipartimento europeo del ministero degli Esteri russo, Alexey Paramonov.

“La dirigenza vaticana ha ripetutamente dichiarato la propria disponibilità a fornire ogni possibile assistenza per raggiungere la pace e porre fine alle ostilità in Ucraina. Queste affermazioni sono confermate nella pratica. Manteniamo un dialogo aperto e riservato su una serie di questioni, principalmente legate alla situazione umanitaria in Ucraina”, ha detto Paramonov.

ORE 9:20 – NELLA REGIONE DI SUMY 30 ATTACCHI RUSSI CON LANCIAMINE IN MATTINATA – “Stamattina abbiamo avuto oltre 30 attacchi con lanciamine provenienti dal territorio russo, che hanno colpito il villaggio di Esmansk”. Lo ha reso noto su Telegram il governatore della regione di Sumy Dmytro Zhyvytskyy, secondo cui, “stando alle prime notizie, gli attacchi non avrebbero provocato vittime”.

ORE 7:30 – SEVERODONETSK: “RUSSI HANNO FATTO SALTARE PONTE PER USCIRE” – Secondo diverse fonti occidentali i russi hanno fatto saltare il ponte che collegava la città di Severodonetsk con quella di Lysychansk sulla sponda opposta del fiume Siverskyi. L’azione ha distrutto una delle due vie d’uscita della città. Il governatore della regione Gaidai sostiene che un terzo della città è in mano agli ucraini. All’impianto chimico di Azot in corso un assedio simile a quello dell’acciaieria Azovstal di Mariupol.

ORE 6:30 – AMNESTY: “ABBIAMO LE PROVE DEI CRIMINI DI GUERRA RUSSI” – L’Ong per i diritti umani Amnesty International accusa la Russia di crimini di guerra in Ucraina. L’organizzazione ha detto di aver trovato le prove degli attacchi con bombe a grappolo a Kharkiv in almeno sette casi. Le tipologie di ordigni 9N210 E 9N235 e mine a frammentazione sono vietate dai trattati internazionali. “Le persone sono state uccise nelle loro case e nelle strade, nei campi da gioco e nei cimiteri, mentre aspettavano in fila per gli aiuti umanitari o facevano la spesa per cibo e medicine”, afferma Donatella Rovera, ricercatrice su crisi e conflitti presso Amnesty. “L’uso ripetuto di munizioni a grappolo ampiamente vietate è scioccante e dimostra un completo disprezzo per le vite dei civili”.

ORE 6:00 – SEVERODONETSK: KIEV TEME ATTACCO MASSICCIO – Il governatore ucraino della Regione di Severodonetsk Serguii Gaidai accusa la Russia di voler “isolare completamente Severodonetsk” e teme un massiccio attacco “per prendere la città” nelle prossime 24 ore. “La situazione a Severodonetsk è estremamente difficile”, ha detto. “Il nemico ha concentrato la maggior parte dei suoi sforzi nella regione settentrionale di Lugansk” dove usa artiglieria di larga scala.

In aggiornamento

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Giornalista professionista. Ha frequentato studiato e si è laureato in lingue. Ha frequentato la Scuola di Giornalismo di Napoli del Suor Orsola Benincasa. Ha collaborato con l’agenzia di stampa AdnKronos. Ha scritto di sport, cultura, spettacoli.