Una meravigliosa e spudorata dittatura. Dominio puro e assoluto in India di Irma Testa, campionessa del mondo delle peso piuma, limite dei 57 chili. Decisione unanime, nessuna chance per la kazaka Karina Ibragimova che in finale ha potuto soltanto a limitare i danni. È l’oro di Torre Annunziata, del rione Provolera, della palestra dell’iconico maestro Lucio Zurlo e del figlio Biagio Zurlo, di un movimento femminile che ha avvicinato alle palestre tantissime ragazze e tantissime donne negli ultimi anni. “Effetto Irma Testa” l’hanno chiamato. Perdonateci se non usiamo la formuletta retorica della favola. Questa storia è una solida realtà. Qualcosa che continua, che non passa.

A New Dheli la 25enne atleta delle Fiamme Oro, gruppo della polizia di Stato, era arrivata da portabandiera, da capitana di una nazionale di otto pugili sotto la guida di Emanuele Renzini. Un gruppo fortissimo, ancora in ascesa dopo che agli ultimi Giochi in Giappone neanche un uomo si era qualificato. 380 atlete in tutto, 74 nazioni, gli incontri dal 14 al 26 marzo. Sirine Charaabi, dopo la sua battaglia per la cittadinanza, tornerà in Italia con un bellissimo argento nella categoria 52 chili. Le conseguenze della guerra in Ucraina: 11 i Paesi – USA, Canada, Gran Bretagna, Polonia, Repubblica Ceca, Svezia, Irlanda, Olanda, Ucraina, Norvegia e Svizzera – che hanno boicottato la competizione in protesta alla scelta dell’International Boxing Association di far partecipare Russia e Bielorussia con nome del Paese e inno.

Il problema di Irma Testa, ci aveva raccontato in un’intervista, stava però proprio in Asia: non in questi undici Paesi. Bisogna scorrere fino alla quinta posizione il ranking IBA delle piuma per trovare un’atleta dei boicottatori. E poi fino alla 14esima. Lei è prima da tempo. Era sfumato in finale, l’anno scorso a Istanbul, il sogno Mondiale, con la scorbutica taiwanese Lin Yu-Ting. A questo giro non c’è stato niente da fare, una schiacciasassi Testa. Ai sedicesimi aveva regolato la pratica Reyes 4 a 1. Agli ottavi 5 a 0 Thi Thanh Hao. A i quarti 5 a 0 la brasiliana Romeu. In semifinale 5 a 0 la francese Zidani. Karina Ibragimova, terza nel ranking, l’aveva incrociata solo qualche mese fa alle Pro Series del Global Boxing Forum dell’International Boxing Association. Non c’era stato match, troppo più forte la “Buttefly” napoletana, come non c’è stato oggi.

Ibragimova ha provato a limitare i danni, jab destro costante ma impalpabile, l’arbitro l’ha invitata più volte a boxare. Irma Testa è stata spudorata, non si è fatta prendere mai o quasi, è andata a segno spesso con il gancio sinistro e il diretto destro: ha esultato e sottolineato alle sue combinazioni. Un dominio assoluto, decisione unanime. Il prefisso di Testa è 5-0. Oro e 100mila dollari di borsa. Soltanto l’ultimo capitolo di una storia cominciata nel Rione Provolera a Torre Annunziata, in provincia di Napoli, nella palestra Boxe Vesuviana aperta all’inizio degli anni Sessanta che ha sfornato campioni italiani, europei e mondiali tra dilettanti e professionisti. Dove il maestro Zurlo ha accolto questa ragazzina terribile, arrabbiata, che il suo primo pugno lo aveva tirato a una suora in oratorio. Dove il maestro le ha insegnato a boxare ma anche parlare in italiano e a mangiare composta a tavola.

Mi sono emozionato, sarà la vecchiaia, non lo so – commenta a telefono poco dopo mentre a un ragazzino che si allena in palestra dice coprirsi meglio con la spalla – Ancora una volta la tecnica e la furbizia sono quelle che premiano nel pugilato. È l’ennesima soddisfazione che questa ragazza dà a Torre Annunziata e alla nostra palestra. Adesso la aspetto qui per il nostro rito: per tradizione quando torna ci scattiamo sempre una foto con il trofeo che ha vinto”. Emozione anche a Milano, dove Biagio Zurlo, ex campione d’Italia e oggi consigliere federale, teneva il corso di aggiornamento per tecnici e maestri della Federazione Pugilistica. Corso che è stato interrotto per seguire l’incontro: per esultanza. Campionessa del mondo juniores, due volte campionessa Europea Elite, prima pugile italiana alle Olimpiadi, prima medagliata con il bronzo ai Giochi di Tokyo. Irma Testa è un’icona: questo è il momento di celebrare ma viene spontaneo pensare che l’unica cosa che manca a questa storia formidabile è l’oro alle Olimpiadi. Parigi 2024.

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Giornalista professionista. Ha frequentato studiato e si è laureato in lingue. Ha frequentato la Scuola di Giornalismo di Napoli del Suor Orsola Benincasa. Ha collaborato con l’agenzia di stampa AdnKronos. Ha scritto di sport, cultura, spettacoli.