E alla fine arriva il Governo. Forse. Intanto ieri è arrivata in città il ministro per il Sud Mara Carfagna che ha raggiunto le stanze di Palazzo San Giacomo per incontrare il sindaco Gaetano Manfredi. Il ministro ha offerto un fazzoletto all’ex rettore e “ha asciugato le sue lacrime”, promettendo una soluzione per i conti in rosso del Comune. «La situazione è all’attenzione del governo – ha spiegato la Carfagna -sono in corso interlocuzioni costanti tra Mef, ministero del Sud e Comune. Stiamo valutando le soluzioni migliori per consentire al Comune di avere spazi economici sufficienti per garantire servizi essenziali e liberarsi del fardello del debito storico». Ha fatto, invece, dispiacere il presidente della Regione Vincenzo De Luca sostenendo che la sua idea di dilazionare il debito non la entusiasma più di tanto: «Significherebbe poi scaricare i conti sulle generazioni future».

Nel frattempo la parola “patto” riecheggia in tutta la città, è diventata un incubo, si parla moltissimo di patti e pochissimo di fatti. L’ultimo accordo riguarda Bagnoli e l’Albergo dei Poveri. «Nell’ambito delle mie competenze è stato siglato un patto per grandi progetti di sviluppo per la città: Bagnoli, con una riqualificazione ambientale e la restituzione alla città del dell’Albergo dei poveri» ha fatto sapere il ministro. Il patto per Napoli, invece, sembra essere volato via insieme con le foglie d’autunno. Anche la Carfagna ha preferito glissare su quell’accordo che di credibile aveva solo la voglia di vincere le elezioni. Ci si chiede oggi che fine faranno tutti questi bei progetti se non arriveranno risorse economiche e se aprire ai privati rimarrà ancora un’ipotesi remota. Patto a parte, ieri una speranza è arrivata anche dal ministro degli interni Luciana Lamorgese: «La grave situazione finanziaria del Comune di Napoli è all’attenzione del governo e ogni iniziativa, anche normativa, verrà effettuata con il necessario coinvolgimento dell’amministrazione comunale – ha detto Lamorgese, rispondendo al question time alla Camera sul risanamento del debito storico dell’amministrazione partenopea– Ciò nella piena consapevolezza che Napoli rappresenta un polo di straordinaria importanza per il Paese».

A quanto pare le lacrime di Manfredi hanno fatto breccia nel cuore del Governo che ora guarda Napoli con occhi diversi, con un po’ di tenerezza e con tanta voglia di impegnarsi per far quadrare i conti. Pare. Perché a oggi non c’è nulla di concreto, anzi, nella finanziaria non si parla proprio di aiuti speciali per Palazzo San Giacomo, ma di sicuro i prossimi giorni saranno decisivi per il destino della città. L’attenzione dei ministri verso Napoli è di certo un’iniezione di speranza, ma che lascia comunque spazio a un quesito: la città è davvero al centro degli interessi nazionali o si tratta solo di una strategia per tranquillizzare sindaco e cittadini, salvo poi scaricarli? Staremo a vedere, magari senza occhi lucidi per le lacrime, ma lucidi e basta.

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Giornalista napoletana, classe 1992. Vive tra Napoli e Roma, si occupa di politica e giustizia con lo sguardo di chi crede che il garantismo sia il principio principe.