La ripresa dell’attività giudiziaria in questa nuova fase è stata al centro del tavolo convocato ieri dal Ministro della Giustizia Alfonso Bonafede con le delegazioni delle rappresentanze forensi – Unione delle Camere Penali Italiane, Aiga, OCF, Unione delle Camere Civili, Cnf. Da mesi gli avvocati stanno denunciando la totale paralisi del loro lavoro, con rinvio delle udienze nel 2021,e con danni per la macchina della giustizia, e una conseguente negazione dei diritti ai cittadini. In molti palazzi di Giustizia – hanno fatto presente dall’Ucpi – è necessario avere appuntamenti rilasciati via mail per poter accedere alle cancellerie e alle segreterie, che peraltro osservano orari di apertura assai ridotti, e l’attività di udienza non supera il 15 – 20% dei ruoli. Una situazione di blocco dovuta anche e soprattutto al collocamento in smart-working della maggior parte del personale amministrativo, che da casa non può accedere né ai fascicoli né ai registri.

I penalisti hanno avanzato delle proposte: «abbiamo chiesto al Ministro di recuperare il periodo di sospensione feriale di agosto, quantomeno in parte e soprattutto di immaginare un orario dell’attività di udienza anche nel pomeriggio inoltrato e il sabato mattina. L’obiettivo è evitare che si formi un carico di arretrato ingestibile. L’avvocatura attende un gesto politico rapido e deciso, e crediamo che sia una posizione condivisa da tutte le sigle presenti e anche dall’avvocatura istituzionale». D’accordo Bonafede che al termine dell’incontro ha fatto sapere che «la giustizia deve tornare in tempi celeri alla normalità. Alla luce del mutato scenario, ci indirizziamo verso la riapertura generale, le eccezioni dovranno essere debitamente motivate da ragioni sanitarie conclamate».

L’incontro è durato diverse ore: assente al tavolo, stranamente rispetto alle previsioni della vigilia, l’Anm, come fa notare al Riformista l’avvocato Eriberto Rosso, Segretario dell’Ucpi, che era presente insieme al Presidente Gian Domenico Caiazza: «Non ci spieghiamo questa assenza, le altre volte l’Anm era al tavolo con noi».  Infatti dal Ministero hanno fatto sapere che l’incontro con l’Associazione Nazionale Magistrati è avvenuto dopo quello con le rappresentanze dell’avvocatura. A Bonafede i penalisti hanno ribadito la propria posizione sulla riforma del Csm: «L’Ucpi ha ribadito la proposta di riforma costituzionale di separazione delle carriere, la necessità di prevedere due Consigli Superiori della Magistratura e di intervenire con provvedimenti di drastica limitazione dei fuori ruolo». Questo tema sarà affrontato in una successiva riunione, la cui data è ancora da fissare. La legge di riforma per la separazione delle carriere, promossa dall’Ucpi, sarà in aula alla Camera dei deputati il 29 giugno 2020.