Confermata la condanna a quattro anni in Cassazione per il tenente colonnello dei Carabinieri Alfio Marco Zappalà. La vicenda riguarda la fuga di notizie durante la latitanza di Matteo Messina Denaro. Secondo l’accusa, l’ufficiale al tempo in forze alla Dia, avrebbe ricevuto due screenshot delle conversazioni tra due soggetti sottoposti a indagine nei quali si commentavano alcuni aspetti del funerale di Lorenzo Cimarosa, collaboratore di giustizia morto nel 2017 e parente di Messina Denaro. Ad inviare le foto a Zappalà sarebbe stato l’addetto alla trascrizione delle intercettazioni presso la compagnia di Castelvetrano, l’appuntato Barcellona.

Zappalà avrebbe a sua volta girato gli screenshot all’ex sindaco di Castelvetrano Antonio Vaccarino che sarebbe stato libero a sua volta di farne uso a suo piacimento. Per i giudici la rivelazione del “contenuto di una intercettazione riservata e relativa ad un procedimento penale in fase di indagine” è stata fatta a un personaggio “già condannato per mafia e in contatto con Matteo Messina Denaro all’epoca già latitante“.

La sentenza sottolinea la “profonda gravità della condotta tenuta dall’imputato, che ha più volte violato norme penali non disdegnando di diffondere notizie di estrema delicatezza in un contesto criminale di spessore”. Anche se lo scopo era la cattura del super latitante, il fine non giustifica i mezzi.

Giulio Pinco Caracciolo

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